Approvato dalla Giunta regionale il Disegno di Legge Intervento
regionale a sostegno del settore edilizio e per promuovere le
tecniche di bioedilizia e l’utilizzo di fonti di energia
alternativa e rinnovabile.
La proposta, che andrà ora all’esame del Consiglio per la
discussione, avrà una durata biennale e intende migliorare la
qualità abitativa, rivitalizzare il patrimonio edilizio e favorire
l’utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Gli interventi
dovranno comunque essere realizzati nel rispetto dei vincoli
previsti dalla normativa statale, regionale o dagli strumenti
urbanistici e territoriali.
Tra gli interventi previsti in deroga ai Piani Regolatori:
- quello che consente l’ampliamento degli edifici esistenti nei
limiti del 20% del volume;
- il rinnovamento del patrimonio edilizio esistente mediante la
demolizione e ricostruzione, anche in area diversa se a ciò
destinata dagli strumenti urbanistici e territoriali, degli edifici
realizzati anteriormente al 1989 che necessitano di essere adeguati
agli attuali standard qualitativi, architettonici, energetici,
tecnologici e di sicurezza. Per incentivare questi ultimi
interventi è anche previsto un aumento della cubatura fino al 30%
del volume esistente o del 35% in caso di utilizzo delle tecniche
costruttive della bioedilizia o delle fonti di energia
rinnovabile.
Infine, il Disegno di Legge determina che non concorrono a formare
la cubatura dell’edificio le pensiline e le tettoie realizzate su
abitazioni esistenti finalizzate a favorire l’installazione di
impianti fotovoltaici.
Per quanto riguarda gli oneri, il contributo di costruzione, ove
dovuto, è commisurato al solo ampliamento ridotto del 20%, mentre
la riduzione è pari al 60% nell’ipotesi di edificio o unità
immobiliare destinati a prima abitazione del proprietario o
dell’avente titolo.
Per quanto riguarda gli interventi per l’installazione di impianti
fotovoltaici il contributo sarà pari all’80% per la parte eseguita
in ampliamento e del 20% per la parte ricostruita e in entrambi i
casi ridotta del 50% in caso di edificio o unità destinata a prima
abitazione.
Per quanto riguarda gli ambiti di applicazione, i Comuni potranno
escludere dai benefici di legge aree di particolare importanza
sotto l’aspetto edilizio, paesaggistico o ambientale.
La Legge non avrà valenza per le grandi strutture di vendita, né
sugli edifici abusivi e per quelli realizzati dopo l'1 gennaio
2009. Si tratta - ha sottolineato l’Assessore all’Urbanistica e
Politiche del Territorio della Regione del Veneto, Renzo Marangon -
di un provvedimento che potremmo definire la via Veneta di risposta
all’attuale crisi. Infatti - precisa - la ritengo un’occasione
importante per rilanciare molti settori del comparto dell’edilizia,
oggi fermi e per dare risposte alle esigenze di molte famiglie
venete. Ma non solo, sarà anche una boccata d’ossigeno
straordinaria che consentirà di rinnovare un parco edilizio per
molti aspetti fatiscente, rendendo nel contempo più belle le
periferie delle città, restituendo alle sue tradizioni il nostro
paesaggio e preservando maggiormente l’ambiente. Non sarà possibile
- ha assicurato Marangon - nessun abuso, né nessuna
cementificazione selvaggia, come qualcuno ha paventato, sapendo
comunque che i Comuni potranno limitare l’applicazione della legge
in virtù dei propri Piani regolatori, del proprio territorio e
delle proprie dinamiche.
Fonte:
www.regione.veneto.it
PARTECIPA ANCHE TU AL SONDAGGIO SUL PIANO
CASA
CLICCA QUI
© Riproduzione riservata