Continua il percorso della legge di conversione del
decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32 cosiddetto
“Sblocca cantieri” e siamo in attesa degli emendamenti che i
componenti delle Commissioni riunite 8° e 13° del Senato avrebbero
dovuto presentare entro le 19:00 di ieri 7 maggio 2019, dopo le
audizioni tenutesi lunedì 6 maggio sia di mattina che di
pomeriggio.
Sino a stamattina sulla pagina internet relativa
all’atto del Senato n. 1248 relativo alla
“Conversione in legge del decreto-legge 18 aprile 2019, n. 32,
recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei
contratti pubblici, per l'accelerazione degli interventi
infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di ricostruzione a
seguito di eventi sismici”, non c’era traccia di emendamenti di
sorta e, di più non c’era alcuna traccia dei documenti presentati
dai soggetti auditi.
Abbiamo, invece rilevato tra i Dossier l’inserimento di due
dossier di documentazione e di una nota di lettura tutti qui di
seguito indicati ed allegati al presente articolo:
- Servizio del Bilancio - Nota di lettura n. 71
del mese di maggio 2019 relativa all’Atto del Senato n. 1248
contenente "Conversione in legge del decreto-legge 18 aprile
2019, n. 32, recante disposizioni urgenti per il rilancio del
settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli
interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di
ricostruzione a seguito di eventi sismici";
- Servizio Studi - Dossier - n. 121 del
29/04/2019 relativo alle “Disposizioni urgenti per il rilancio
del settore dei contratti pubblici, per l'accelerazione degli
interventi infrastrutturali, di rigenerazione urbana e di
ricostruzione a seguito di eventi sismici. A.S.1248 - DL
32/2019”;
- Nota Breve n. 89 sul D.L. 32/2019 del 6 maggio
2019 relativa allo "Sblocca cantieri - A.S. 1248 -
Documentazione per l'attività consultiva della Commissione
parlamentare per le questioni regionali”.
Riferendoci soltanto agli articoli 1 e 2 del provvedimento,
ricordiamo che gli stessi introducono 81 modifiche in 33
articoli del Codice dei contratti (leggi articolo) e che interessano, tra
l’altro:
- reintroduzione del regolamento da noi definito
“non unico” (leggi articolo), da adottare entro 180 giorni
con decreto del Presidente della Repubblica;
- ritorno dell’appalto integrato;
- affidamanto della progettazione degli uffici tecnici
delle amministrazioni;
- affidamento dei lavori sulla base del progetto
definitivo, invece che su quello esecutivo, di tutti gli
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, senza limiti
di importo ma con l'esclusione degli interventi di manutenzione
straordinaria che prevedono il rinnovo o la sostituzione di parti
strutturali delle opere o di impianti;
- modifica della disciplina dei contratti sotto
soglia, prevedendo che per affidamenti di lavori tra i
40.000 e i 200.000 euro si ricorra alla procedura negoziata (con
riduzione da 10 a 3 del numero di operatori da consultare), mentre
dai 200.000 euro fino alla soglia si ricorra alla procedura aperta,
con esclusione obbligatoria degli offerenti che abbiano presentato
offerte anomale;
- modifica della disciplina del subappalto,
prevedendo che la stazione appaltante possa decidere nel bando che
i lavori subappaltabili possano raggiungere il 50 per cento
dell'importo complessivo di lavori, servizi o forniture con
eliminazione sia del divieto di affidare il subappalto a chi abbia
partecipato alla procedura per l'affidamento dell'appalto che
dell'obbligo per il concorrente di dimostrare l'assenza in capo ai
subappaltatori dei motivi di esclusione.
A cura di Redazione
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