Jobs Act Autonomi: gli Agrotecnici scrivono al Governo

31/05/2017

Con una lettera inviata al Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e ai Ministri Andrea Orlando, Marianna Madia, Enrico Costa (nella sua qualità di Presidente della Conferenza Unificata) nonché al coordinatore della Commissione Politiche Agricole della Regione Lazio, Carlo Hausmann, il Presidente del Collegio Nazionale degli Agrotecnici, Roberto Orlandi, ha comunicato la piena disponibilità dell’Ente rappresentato a collaborare con il Governo per l’attuazione della Delega in materia di atti pubblici rimessi alle professioni organizzate in Ordini o Collegi, contenuta all’art. 5 del ddl sul lavoro autonomo, approvato il 10 maggio scorso dal Senato della Repubblica e non ancora pubblicato in Gazzetta.

Tra le varie novità introdotte dal suddetto provvedimento, infatti, è previsto (all’art. 5) che il Governo individui gli atti pubblici che possono essere rimessi anche alle professioni organizzate in Ordini o Collegi, in relazione al carattere di terzietà di queste ultime.

La delega, specificamente disciplinata dal successivo articolo 16 e per la quale sono poste le clausole di invarianza degli oneri a carico della finanza pubblica, deve essere esercitata entro dodici mesi dall’entrata in vigore della presente legge e ha come finalità generali la semplificazione dell’attività delle amministrazioni pubbliche e la riduzione dei tempi di produzione degli atti pubblici.

Il Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati ha condiviso da subito la ratio della norma ritenendola una importante opportunità per valorizzare il ruolo e le peculiari competenze delle professioni intellettuali in generale, e di quelle di Agrotecnico ed Agrotecnico laureato in particolare, e considerandola altresì come un valido strumento per semplificare e migliorare alcune procedure per i cittadini.

Nella missiva inviata, si è evidenziato come le competenze professionali degli iscritti nell’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati siano numerose ed estese, nell’insieme delineando la figura di un consulente globale per l’impresa a tutto tondo, non solo nei tradizionali settori agrario, forestale e zootecnico, ma anche nei nuovi settori del paesaggio e del verde ornamentale, dell’ambiente e dell’ingegneria naturalistica, dell’alimentazione.

Inoltre è stato evidenziato come già ora gli iscritti nell’Albo degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati svolgano attività sussidiarie per la PP.AA., ad esempio come interfaccia con i servizi della Pubblica Amministrazione nell’ambito dei CAA-Centri di Assistenza Agricola oppure per conto dello Stato o delle Regioni nell’ambito dei controlli nelle erogazioni dei contributi pubblici alle imprese agricole, forestali ed agro-alimentari.

È in questo specifico ambito professionale e di competenze, che il Collegio Nazionale ha ritenuto opportuno offrire tempestivamente agli interlocutori istituzionali sui quali ricade l’onere di attuare la delega contenuta nel richiamato art. 5, la propria, completa disponibilità a collaborare per la più efficace ed efficiente armonizzazione normativa nell’ottica di semplificazione sopra richiamata.

A cura di Ufficio Stampa Collegio Nazionale degli Agrotecnici

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