Approvato alla Camera l’inasprimento delle pene per delitti contro il patrimonio culturale

22/06/2017

Il disegno di legge del Governo che riforma la disciplina sanzionatoria in materia di reati contro il patrimonio culturale è stato approvato in prima lettura dalla Camera a soli sei mesi dalla sua approvazione in Consiglio dei Ministri. Un iter veloce, che testimonia la sensibilità del Parlamento”. Così il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, in occasione dell’approvazione da parte della Camera del disegno di legge recante disposizioni in materia di delitti contro il patrimonio culturale il cui esame passa ora al Senato.

Grazie anche alle modifiche introdotte nel corso del dibattito nelle commissioni parlamentari - ha sottolineato il Ministro Franceschini – questa riforma introduce strumenti efficaci e moderni per contrastare i reati contro il patrimonio culturale. Un provvedimento molto importante, non solo per l’Italia, ma per l’intera comunità internazionale che, a partire dall’Onu fino al G7 Cultura di Firenze, identifica sempre più la tutela del patrimonio culturale come una priorità. Con queste nuove norme l’Italia si pone all’avanguardia nel mondo”.

Il provvedimento, originariamente presentato come delega al Governo il 23 dicembre 2016 in Consiglio dei Ministri dal Ministro Franceschini e dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando, è stato modificato in sede referente presso la Commissione Giustizia della Camera trasformando la delega in disposizioni di diretta modifica del codice penale e lasciando immutati i principi della riforma. In particolare, i sei articoli del nuovo Titolo VIII-bis del Codice penale “Dei delitti contro il patrimonio culturale” danno coerenza al sistema delle sanzioni superando la divisione tra codice penale e codice dei beni culturali, introducono nuovi delitti a tutela del patrimonio culturale, innalzano le pene esistenti e introducono aggravanti se i reati comuni sono commessi contro dei beni culturali.

Le fattispecie di reato ora previste sono: furto di beni culturali, appropriazione indebita di beni culturali, ricettazione di beni culturali, riciclaggio di beni culturali, illecita detenzione di beni culturali, violazioni in materia di alienazione di beni culturali, uscita o esportazione illecita di beni culturali, possesso ingiustificato di metal detector, danneggiamento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici, devastazione e saccheggio di beni culturali, contraffazione di opere d’arte, attività organizzate per il traffico illecito di beni culturali. L’aumento delle pene, oltre a rafforzare la deterrenza, ha un effetto di “trascinamento” utile sugli strumenti processuali, tra i quali l’arresto in flagranza, il processo per direttissima, le intercettazioni telefoniche. Viene inoltre razionalizzata la materia degli sconti di pena e dei benefici per chi collabora con la giustizia e permette il recupero di beni trafugati e viene introdotta la confisca penale obbligatoria. Viene prevista una pena per mendaci dichiarazioni in sede di esportazione di beni culturali. Infine, il disegno di legge prevede che le forze dell’ordine e gli ufficiali di polizia giudiziaria siano dotati di strumenti di maggiore efficacia nel perseguire i reati contro il patrimonio culturale. A riguardo, sono estese al delitto di attività organizzata finalizzata al traffico di beni culturali le operazioni sotto copertura e i siti civetta su internet già previsti per altre, gravi tipologie di delitti.

A cura di Ufficio Stampa MiBACT

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