Ance: nessuna ripresa per il settore dell'edilizia

30/08/2017

"I timidi dati di ripresa dell’economia non riguardano purtroppo ancora il settore dell’edilizia". Lo hanno sottolineato il Presidente Giuliano Campana e il Vice Presidente Marco Garantola dell'Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) in occasione dell'incontro tenutosi presso il Ministero del Lavoro in vista della prossima Legge di Bilancio.

I rappresentanti dell'ANCE hanno evidenziato che la grave crisi, iniziata nel 2008, sta facendo ancora registrare dati negativi, sia in termini produttivi che con riferimento ai livelli occupazionali. Pur condividendo alcuni dei provvedimenti annunciati in tema di decontribuzione per le nuove assunzioni dei giovani, i costruttori hanno chiesto un ulteriore sforzo, intervenendo anche su altri fronti.

In particolare, è stato fatto riferimento alla normativa sulla cassa integrazione guadagni ordinaria, considerato che la recente riforma ha dimostrato di non essere sufficientemente in grado di supportare il settore delle costruzioni, in quanto non confacente alle sue reali esigenze. La riduzione dell’aliquota dal 5,20% al 4,70%, infatti, non può ancora considerarsi un’aliquota di equilibrio, anche in considerazione del fatto che l’Inps negli anni ha fatto registrare un avanzo patrimoniale nella gestione edilizia considerevole (circa 4.000 milioni di euro) che permetterebbe un’ulteriore riduzione dell’aliquota stessa, stimabile al 4%.

Dovrebbero poi tenersi fuori dal conteggio delle 52 settimane di Cig i periodi di cassa integrazione per eventi oggettivamente non evitabili, compresi gli eventi meteo, così come accade per il resto dell’industria. La nuova legge di Bilancio dovrebbe anche prevedere il conteggio dei 90 giorni di anzianità di effettivo lavoro con riferimento al medesimo datore di lavoro e non all’unità produttiva (cantiere o sede), criterio questo che, invece, sta limitando eccessivamente le possibilità di accesso agli ammortizzatori sociali da parte del settore edile, caratterizzato dalla forte mobilità della manodopera.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

© Riproduzione riservata