Sanità: concentratore di tecnologie

30/11/2017

La sanità come propulsore dei progressi scientifici e tecnologici che abbiano ricadute non solo sulla salute della popolazione ma anche sui settori strategici del Paese. L’Healthcare ha il ruolo di “concentratore” di tecnologie sviluppate in numerosi campi: l’elettronica, la scienza dei materiali, la biologia, la chimica, la fisica, l’informatica, le nanotecnologie e biotecnologie, ma anche management, organizzazione, mobilità ed energia. L’Italia si sta già ritagliando un ruolo grazie agli esistenti distretti d’eccellenza per la biomedicina e di tecnologia per la salute, ma può diventare ancora più importante investendo nel settore. Se ne è discusso oggi nell’Aula dei gruppi parlamentari della Camera durante il seminario “Le sfide della sanità tra ricerca e innovazione”, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma in collaborazione con il Campus Bio-Medico presso la Camera dei Deputati a Roma.

Attualmente l’healthcare è l’industria mondiale più grande. A livello globale la percentuale del PIL mondiale investito in questo settore è del 10%, mentre per la difesa e l’istruzione, altri due settori trainanti, si investono rispettivamente il 2,3% e il 4,4%. Le previsioni indicano una domanda di servizi sanitari ancora in crescita in Italia e nel mondo.

La sanità, tra specialisti, manager, case farmaceutiche e aziende tecnologiche è il luogo dove sviluppo e ricerca trovano storicamente un terreno fertile per convergere verso l’innovazione” ha dichiarato Carla Cappiello, Presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma. “Questo patrimonio va tutelato e valorizzato, puntando su servizi d’eccellenza e professionisti d’eccellenza pronti a realizzarli, grazie anche alle tecnologie digitali”. In questa visione di futuro si deve promuovere il colloquio tra ingegneri e medici al fine di facilitare le direttive del Sistema Sanitario Nazionale e dell’Agenda Digitale, traducendole in adeguata fattibilità, che deve essere la base per una corretta progettazione. L’ingegneria deve porre attenzione ai criteri di project management, ai criteri di selezione delle tecnologie, ai costi generati per la progettazione e la costruzione dei centri sanitari.

La digitalizzazione delle aziende sanitarie italiane anche nel 2016 è andata avanti con investimenti complessivi di circa 1,27 miliardi di euro (in leggera contrazione rispetto al 2015, -5%), con il progetto più significativo della Cartella Clinica Elettronica (65 milioni di euro) e circa 14 milioni spesi per l’offerta di servizi digitali al cittadino (per esempi download dei referti e le prenotazioni delle prestazioni via web).

L'Italia ha una enorme opportunità per essere sempre più protagonista nell'innovazione tecnologica in Sanità. Il nostro Paese ha una comunità di ricerca in campo biomedico e, in generale, delle Scienze della vita, altamente competitiva a livello internazionale. La vera sfida è mettere a sistema il capitale umano, le istituzioni, gli ordini professionali, le strutture sanitarie e gli attori industriali in questo settore per definire un piano strategico che consenta un rapido trasferimento all'applicazione degli approcci più promettenti e sostenibili per rendere sempre più l'Italia un Paese alla frontiera dell'innovazione tecnologica in Sanità”, afferma il Prof. Eugenio Guglielmelli, Pro-Rettore alla Ricerca dell’Università Campus Bio-Medico di Roma.

L’organizzazione della sanità e processi a essi connessa stanno subendo un cambiamento del modello organizzativo, che sembra dover essere di lunga durata. Infatti, l’invecchiamento della popolazione e la correlata riconversione di molti servizi, è una sfida che necessita di nuove risposte innovative, tra cui l’adattamento delle tecnologie che dovranno portare i processi diagnostici verso una crescente e rapida modernizzazione

A cura Ufficio Stampa Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma

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