Architetti, Mangione (OAR): 'Necessario impegno corale anche per legge sull’architettura'

06/07/2018

Dal giorno del nostro insediamento, circa sei mesi fa, abbiamo iniziato a collaborare con il Consiglio Nazionale degli Architetti e con la Federazione della nostra regione, allargando il confronto con le altre realtà provinciali e regionali. È necessario un lavoro corale per ottenere migliori risultati: le principali leggi che ci riguardano sono nazionali e regionali. Non è possibile che si possa avere una diversa una interpretazione passando semplicemente da un comune all'altro. Una coesione professionale e intellettuale è importante per tutto il nostro operato, soprattutto per la legge che abbiamo presentato al Convegno".

Lo ha detto Flavio Mangione, presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, nel corso del suo intervento all’VIII congresso del Consiglio nazionale degli Architetti.

Il nostro Paese - afferma Mangione - è rimasto indietro di almeno 20 anni rispetto ad altre nazioni europee. Noi dobbiamo impegnarci per renderlo competitivo. Possiamo lavorare per contribuire all'efficientamento dell’operato della Pubblica amministrazione al fine di un miglioramento della qualità della vita dei cittadini".

"Il principio di sussidiarietà assume, in questa ottica, un ruolo importante - continua il Presidente degli Architetti di Roma - In attesa del decreto attuativo della legge 81/2017, l’Ordine degli Architetti di Roma, di concerto con altri Ordini, ha istituito la ‘Commissione Ciclope’, una commissione consultiva per fornire un servizio agli architetti iscritti, fornendo un parere, non vincolante, sulle pratiche da presentare, lasciando alle PA il ruolo di verifica".

"Per quanto riguarda la formazione - conclude Mangione - noi riteniamo che essa sia una grande occasione per cambiare passo. Corsi di alto livello, una specializzazione professionale che segni la differenza con le altre discipline, sono le vie più giuste da percorrere, a garanzia della qualità del progetto, che deve essere posta sempre al centro del nostro impegno. Ci auguriamo che il messaggio e i temi di cui abbiamo discusso vengano ascoltati dalla politica, che le tematiche affrontate non vengano accantonate: si tratta di istanze che giungono dagli ordini professionali e che la politica dovrebbe inserire nella sua agenda”.

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