Marini e Grieco su reddito di cittadinanza e reclutamento navigator

21/02/2019

“Abbiamo sollevato delle criticità”. Catiuscia Marini, presidente della Regione Umbria, spiega che sull’applicazione del reddito di cittadinanza si sta “valutando come avviare l'attuazione del provvedimento riguardo ai navigator. Il tema - aggiunge Marini - non è solo l'assunzione del personale ma il funzionamento degli uffici per le politiche del lavoro. La mia preoccupazione è il rischio che da aprile in poi le politiche attive del lavoro e i dipendenti dei centri per l'impiego siano concentrati essenzialmente sui beneficiari del reddito di cittadinanza, dimenticando la platea di persone come i giovani disoccupati o chi ha perso il lavoro, che magari non hanno i requisiti per avere il reddito di cittadinanza ma hanno necessità di essere accompagnati al reinserimento lavorativo.

Sui navigator dico una cosa:è curioso - prosegue Marini - immaginare che la ricerca delle opportunità del lavoro possa avvenire da parte di persone che esse stesse stanno cercando un lavoro. Per trovare un lavoro ad altri bisogna avere anche competenze tecniche, conoscenza del territorio, del sistema economico e produttivo, di fiducia delle imprese verso il centro per l'impiego e verso chi seleziona persone. Vedo molte criticità”.
“Il confronto con il ministro Di Maio – rileva Cristina Grieco, coordinatore della Commissione Lavoro della Conferenza Regioni - è ancora in atto perché abbiamo fatto un punto politico-tecnico sabato, ma siamo ancora nel guado di proposte emendative che devono essere vagliate dal governo. Quindi i prossimi giorni saranno cruciali sui 6000 navigator su cui come regioni abbiamo molte perplessità di varia natura, rispetto alle competenze costituzionali, organizzative, di funzionamento, dei servizi.
Non siamo contrari all' introduzione del provvedimento però bisogna fare le cose per bene. Ma se i servizi devono essere rafforzati, questo deve avvenire con delle professionalità che siano veramente in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini. Quindi il reclutamento deve essere fatto sui territori, con concorso pubblico e non con procedure massive e superficiali. Su questo abbiamo fatto delle proposte che speriamo possano incontrare il favore della Conferenza delle Regioni”.
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