Bonus facciate 90%, dal Ministero della Cultura una apertura alla proroga al 2022

20/10/2021

È notizia fresca quella dell'approvazione del Documento programmatico di bilancio per il 2022 dal quale sembrerebbe sia emersa la volontà del Governo di prorogare il superbonus 110% di un altro anno, fatta esclusione degli edifici unifamiliari la cui scadenza resterebbe al 30 giugno 2022, ma anche quella di far terminare alla sua naturale scadenza (31/12/2021) il bonus facciate del 90%.

Bonus facciate: il servizio de Le iene

L'approvazione del documento è arrivata lo stesso giorno in cui è andato in onda un servizio della nota trasmissione televisiva "Le iene", in cui sono state evidenziate le già note criticità del bonus previsto per il recupero delle facciate esterne.

Benché sia conosciuto come uno degli strumenti fiscali più semplici da utilizzare, che tanto ha risvegliato dal torpore il mondo dell'edilizia quando ancora non esisteva il superbonus, è fuori dubbio che il bonus facciate presenti delle criticità non indifferenti. Criticità che avrebbero imposto serie riflessioni sulla possibilità di rivedere questa agevolazioni, magari ampliandone l'orizzonte temporale con alcune modifiche.

Come evidenziano Le iene, l'assenza di limiti di spesa e di una verifica di congruità sui costi avrebbe generato, in alcuni casi, situazioni di spese fuori controllo a danno della finanza pubblica e, quindi, della collettività.

Bonus facciate: l'apertura del Ministero della Cultura

Un'apertura al bonus facciate è, però arrivata direttamente dal Ministro della Cultura, Dario Franceschini, che si sarebbe impegnato per far inserire la proroga anche per la detrazione fiscale del 90%.

Ricordiamo, infatti, che il documento approvato dal Consiglio dei Ministri è solo un primo tassello di quella che sarà la Legge di Bilancio 2022. Una legge che sarà approvata solo a fine 2021 e che, certamente, sarà vista, modificata e rivista tante altre volte prima dell'approvazione definitiva del Parlamento e poi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Bonus facciate: le dichiarazioni degli operatori del settore

"Apprendiamo con favore la volontà del ministro della Cultura Franceschini di impegnarsi a prorogare il Bonus facciate. È una misura fondamentale che è andata nella direzione di un forte sostegno al decoro urbano, migliorando la qualità e la vivibilità delle nostre città. Si è quindi riconosciuto che anche i beni privati concorrono ad aumentare il prestigio dei nostri centri cittadini, accrescendone la bellezza attraverso un’adeguata manutenzione. Il Bonus, di facile accessibilità, si è pertanto dimostrato un successo anche per il ritorno culturale determinato dal suo utilizzo: riproporlo è la scelta corretta”.

Lo ha dichiarato Giacomo di Thiene, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane. “Permangono tuttavia potenzialità non sfruttate appieno. Si rileva infatti la necessità di estendere la fruibilità del Bonus agli immobili soggetti a vincolo storico artistico collocati fuori dai centri urbani: si tratta, come riferisce uno studio della Fondazione Bruno Visentini, del 31,3% del patrimonio culturale privato. Un patrimonio che nel 2019 ha, nel suo complesso, generato un numero di visitatori quasi pari al sistema dei musei pubblici. Estendere tale Bonus anche alle aree rurali e periurbane del Paese, significherebbe quindi non solo salvaguardare la nostra storia ed identità, ma anche contribuire a valorizzare il paesaggio ed aumentare la bellezza di zone in cui spesso l’immobile storico è l’unico elemento attrattivo dal punto di vista economico, culturale e turistico. Un modo semplice, concreto ed immediatamente efficace per favorire la ripartenza del Paese dalle sue aree interne”.

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