MITE: in Gazzetta il Finanziamento dei progetti «Faro» di economia circolare

18/10/2021

Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 16 ottobre 2021, n. 248 il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica n. 397 riguardante il “Finanziamento dei progetti «Faro» di economia circolare che promuovono l’utilizzo di tecnologie e processi ad alto contenuto innovativo nei settori produttivi, individuati nel Piano d’azione europeo sull’economia circolare, quali: elettronica e ICT, carta e cartone, plastiche, tessili, nell’ambito dell’Investimento 1.2, Missione 2, Componente 1 del PNRR”.

Finanziamento progetti "Faro" di economia circolare: il decreto MITE in Gazzetta

In particolare il decreto stabilisce che nei settori produttivi i individuati, verranno finanziati progetti che favoriranno, anche attraverso l’organizzazione in forma di «distretti circolari», una maggiore resilienza e indipendenza del sistema produttivo nazionale, contribuendo, altresì, al raggiungimento degli obiettivi di economia circolare, incremento occupazionale e impatto ambientale.

Le risorse finanziarie previste per l’attuazione degli interventi sono pari a 600.000.000,00 euro e verranno assegnate mediante procedure di evidenza pubblica da avviare entro quindici giorni dall’entrata in vigore del decreto, con pubblicazione del relativo avviso sul sito istituzionale del Ministero della transizione ecologica (MITE).

Con l’obiettivo di indire tali procedure ad evidenza pubblica, verranno emanati dal MITE entro quindici giorni quattro avvisi aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

  • Linea d’intervento A: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche c.d. RAEE comprese pale di turbine eoliche e pannelli fotovoltaici;
  • Linea d’intervento B: ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti per il miglioramento della raccolta, della logistica e del riciclo dei rifiuti in carta e cartone;
  • Linea d’intervento C: realizzazione di nuovi impianti per il riciclo dei rifiuti plastici (attraverso riciclo meccanico, chimico, «Plastic Hubs»), compresi i rifiuti di plastica in mare (marine litter);
  • Linea d’intervento D: infrastrutturazione della raccolta delle frazioni di tessili pre-consumo e post consumo, ammodernamento dell’impiantistica e realizzazione di nuovi impianti di riciclo delle frazioni tessili in ottica sistemica cd. «Textile Hubs».

Entità e ripartizione rfinanziamenti

Le risorse verranno così ripartite:

  • Linea d’intervento A: 150.000.000 €;
  • Linea d’intervento B: 150.000.000 €;
  • Linea d’intervento C: 150.000.000 €;
  • Linea d’intervento D: 150.000.000 €;

Il 60% delle risorse, pari a 360.000.000,00 milioni di euro, è destinato alle Regioni del centro sud: Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Molise, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna.

Per ciascuna Linea d’intervento sono quindi previsti due distinti plafond destinati, rispettivamente, alle regioni del centro sud e alle restanti regioni, e pari, il primo, al 60% delle risorse complessive previste per la rispettiva Linea d’intervento e il secondo al 40% delle risorse medesime.

A chi sono destinati i fondi MITE

I destinatari delle risorse sono:

a) le imprese che esercitano in via prevalente le attività di cui all’art. 2195, numeri 1) e 3) del codice civile, ivi comprese le imprese artigiane di produzione di beni di cui alla legge 8 agosto 1985, n. 443;

b) le imprese che esercitano in via prevalente le attività ausiliarie di cui all’art. 2195, numero 5), del codice civile, in favore delle imprese di cui alla precedente lettera a).

I soggetti destinatari delle risorse, alla data di presentazione della domanda devono possedere i seguenti requisiti:

a) essere regolarmente costituiti e iscritti nel registro delle imprese o, in alternativa, essere iscritti alla Camera di commercio. Per tali soggetti, inoltre, deve essere dimostrata, pena la revoca del finanziamento, alla data di richiesta della prima erogazione del finanziamento, la disponibilità di almeno un’unità locale nel territorio nazionale ed il rispetto degli adempimenti di cui all’art. 9, terzo comma, primo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581;

b) non essere sottoposti a fallimento o trovarsi in stato di liquidazione coatta o di concordato preventivo o sia in corso nei loro confronti un procedimento per la dichiarazione di una di tali situazioni, fermo restando quanto previsto dall’art. 110, comma 3 e 4, del decreto legislativo n. 50/2016 e dall’art. 186 -bis del regio decreto 16 marzo 1942, n. 267;

c) trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati ovvero, per le imprese individuali e le società di persone, disporre di almeno due dichiarazioni dei redditi presentate;

d) non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;

e) essere in regola con la restituzione di somme dovute in relazione ad eventuali provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal MITE;

f) non trovarsi in condizioni tali da risultare impresa in difficoltà così come individuata nel regolamento n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 (regolamento GBER).

Sono, in ogni caso, esclusi dalle agevolazioni di cui al presente decreto i soggetti nei confronti dei quali sussistono le condizioni di cui al decreto legislativo n. 50/2016, art. 80, comma 1 e 2. 8.

Selezione progetti ammessi ai fondi

Le proposte saranno oggetto di selezione e valutazione da parte di apposita commissione che sarà nominata con successivo decreto ministeriale e sarà composta da tre membri nominati dal MITE, di cui uno con funzioni di presidente di commissione, sei membri in rappresentanza di ISPRA ed ENEA, quattro membri indicati dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, in rappresentanza delle diverse aree geografiche: Nord, Centro, Sud e Isole e due membri in rappresentanza dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA). La stessa commissione provvederà alla formulazione della graduatoria delle proposte finanziabili per ciascuna linea di intervento.

Nel caso in cui, a seguito della formulazione della graduatoria delle proposte per ciascuna linea d’intervento o a seguito di revoca o riduzione del finanziamento, risultino risorse residue non assegnate, si potrà procedere alla riallocazione di tali risorse nell’ambito delle altre linee d’intervento e allo scorrimento delle relative graduatorie, così da assicurare il completo utilizzo della dotazione finanziaria della misura, nel rispetto dei limiti di allocazione delle risorse stanziate. Il Ministro provvederà, entro trenta giorni dall’approvazione dell’ultima delle quattro graduatorie, con apposito decreto a individuare le modalità di rimodulazione delle eventuali economie sopravvenute.

Gli avvisi ddovranno prevedere le modalità e i termini di presentazione delle proposte da parte dei destinatari delle risorse, oltre che l’elenco delle attività finanziabili e delle spese ammissibili.

Il contributo massimo erogabile per ciascuna proposta seguirà le modalità previste dall’art. 56 -sexies , comma 7, lettera b) del regolamento (UE) n. 651/2014 GBER, come modificato dal regolamento 2021/1237. I criteri di ammissibilità e valutazione delle proposte sono indicati nell’allegato 1 del decreto.

Gli interventi oggetto delle proposte dovranno essere ultimati e collaudati entro e non oltre il 30 giugno 2026.

Le erogazioni di cui al presente decreto sono revocate in misura totale o parziale nei seguenti casi:

  • perdita sopravvenuta di uno o più requisiti soggettivi e oggettivi di ammissibilità, ovvero irregolarità della documentazione non sanabile o non sanata entro dieci giorni dalla richiesta;
  • mancato rispetto del cronoprogramma di realizzazione dell’intervento oggetto della proposta nei termini indicati in sede di presentazione della domanda di partecipazione per fatti imputabili al soggetto destinatario delle risorse o al soggetto realizzatore;
  • mancata realizzazione, anche parziale, del programma di investimento (che comporterà la revoca totale nel caso in cui la parte realizzata non risulti organica e funzionale).
  • Il Ministero della transizione ecologica si riserva, altresì, di revocare il finanziamento concesso nel caso in cui il soggetto destinatario delle risorse incorra in un’irregolarità essenziale non sanabile oppure in violazioni di leggi, regolamenti e disposizioni amministrative vigenti.
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