Risorse per impianti rifiuti: in Gazzetta il decreto MITE

18/10/2021

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 247 del 15 ottobre 2021 il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica del 28 settembre 2021, n. 396 inerente la “Definizione delle procedure di evidenza pubblica da avviarsi per l’assegnazione delle risorse finanziarie previste per l’attuazione degli interventi relativi all’Investimento 1.1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento di impianti esistenti.

Decreto MITE del 28 settembre 2021, n. 396: in Gazzetta tutti i dettagli

Il decreto stabilisce che le risorse finanziarie previste per l’attuazione degli interventi relativi all’investimento 1. 1, Missione 2, Componente 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) per la realizzazione di nuovi impianti di gestione dei rifiuti e l’ammodernamento di impianti esistenti, pari a 1.500.000.000 Euro sono assegnate mediante procedure di evidenza pubblica, da avviarsi entro quindici giorni dall’entrata in vigore del decreto con pubblicazione dei relativi avvisi sul sito istituzionale del Ministero della transizione ecologica (MITE). Il 60% delle risorse saranno destinate a interventi da realizzarsi nelle regioni del centro e del sud Italia.

Aree di intervento del decreto

Con l’obiettivo di indire le procedure ad evidenza pubblica, entro tale termine verranno emanati dal MITE tre avvisi aventi ad oggetto proposte per il finanziamento di interventi rientranti nelle seguenti aree tematiche:

  • linea d’intervento A - miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani;
  • linea d’intervento B - ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata;
  • linea d’intervento C - ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili.

Destinatari delle risorse

I destinatari dell’avviso sono gli Enti di Governo d’ambito territoriale ottimale (EGATO) di cui al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 e successive modificazioni ed integrazioni o, laddove questi non siano stati costituiti, i comuni.

I destinatari delle risorse potranno presentare la proposta di finanziamento degli interventi previsti dal presente decreto, anche avvalendosi dei gestori incaricati del servizio rifiuti igiene urbana, da loro appositamente delegati ad agire in nome e per conto loro. La proposta presentata da un gestore incaricato del suddetto servizio pubblico, potrà essere anche elaborata completamente o parzialmente da quest’ultimo, purché in nome e per conto dell’EGATO, o del comune, ognuno dei quali rimarrà unico soggetto destinatario e responsabile nei confronti del Ministero per le risorse assegnate.

I beni mobili e immobili, materiali ed immateriali, e le opere, previsti per l’attuazione degli interventi proposti ed oggetto del presente decreto dovranno necessariamente rimanere di proprietà pubblica.

Criteri di ammissione e selezione delle risorse

I criteri di ammissibilità e di valutazione delle proposte e di riparto delle risorse per le singole linee di intervento individuate, sono indicati nell’Allegato 1, che fa parte del decreto.

Le proposte saranno oggetto di selezione e valutazione da parte di apposita Commissione che sarà nominata con successivo decreto ministeriale e sarà composta da tre membri nominati dal MITE, di cui uno con funzioni di presidente di Commissione, sei membri in rappresentanza di ISPRA ed ENEA, quattro membri indicati dalla Conferenza delle regioni e delle Province autonome, in rappresentanza delle diverse aree geografiche: Nord, Centro, Sud e Isole e due membri in rappresentanza dell’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA). La stessa Commissione provvederà alla formulazione della graduatoria delle proposte finanziabili per ciascuna linea di intervento.

Nel caso in cui, a seguito della formulazione della graduatoria delle proposte per ciascuna linea d’intervento o a seguito di revoca o riduzione del finanziamento risultino risorse residue non assegnate, si potrà procedere alla riallocazione di tali risorse nell’ambito delle altre linee d’intervento e allo scorrimento delle graduatorie, così da assicurare il completo utilizzo della dotazione finanziaria della misura. Inoltre il Ministro provvederà, entro trenta giorni dall’approvazione dell’ultima delle tre graduatorie, con apposito decreto a individuare le modalità di rimodulazione delle eventuali economie sopravvenute.

Gli avvisi dovranno prevedere le modalità e i termini di presentazione delle proposte da parte dei destinatari delle risorse oltre che l’elenco delle attività finanziabili e delle spese ammissibili.

Entità ed erogazione risorse

Il contributo massimo erogabile per ciascuna proposta non potrà superare la somma complessiva di:

  • euro 1.000.000,00 (un milione di euro) per la linea d’intervento A;
  • euro 40.000.000,00 (quaranta milioni di euro) per la linea d’intervento B;
  •  euro 10.000.000,00 (dieci milioni di euro) per la linea d’intervento C.

Entro il 31 dicembre 2023 i soggetti destinatari delle risorse dovranno aver individuato, ai sensi del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, del decreto-legge 31 maggio 2021, n. 77, nonché di tutte le altre norme di settore applicabili, i soggetti realizzatori di ciascun intervento oggetto della proposta ammessa a finanziamento. Ai fini dell’individuazione dei soggetti realizzatori, i soggetti destinatari potranno avvalersi, ai sensi della normativa vigente applicabile, anche dei gestori da loro incaricati del servizio rifiuti igiene urbana. La individuazione potrà aver luogo anche mediante l’affidamento di contratti di partenariato pubblico privato mediante finanza di progetto, in conformità a quanto sarà previsto da ciascun avviso.

Gli interventi oggetto delle proposte dovranno essere completati entro e non oltre il 30 giugno 2026.

Le erogazioni sono revocate in misura totale o parziale nei seguenti casi:

  • perdita sopravvenuta di uno o più requisiti di ammissibilità, ovvero irregolarità della documentazione non sanabile oppure non sanata entro dieci giorni dalla richiesta;
  • mancato rispetto del cronoprogramma di realizzazione dell’intervento oggetto della proposta nei termini indicati in sede di presentazione della domanda di partecipazione per fatti imputabili al soggetto destinatario delle risorse o al soggetto realizzatore;
  • mancata realizzazione, anche parziale, del programma di investimento (che comporterà la revoca totale nel caso in cui la parte realizzata non risulti organica e funzionale).
  • Il Ministero della transizione ecologica si riserva altresì di revocare il finanziamento concesso nel caso in cui il soggetto destinatario delle risorse incorra in irregolarità essenziali non sanabili oppure in violazioni di leggi, regolamenti e disposizioni amministrative vigenti.
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