Bonus edilizi e legge di Bilancio 2022: l'appello della filiera delle costruzioni

04/11/2021

ANAEPA Confartigianato Edilizia, APPC, ASSOCOND, CNA Costruzioni, RPT e Unione Nazionale Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, insieme ancora una volta in quella che è stata definita la Filiera delle Costruzioni, chiedono al Governo e al Parlamento di prorogare le opzioni alternative previste dall'art. 121 del Decreto Rilancio anche per ecobonus e bonus ristrutturazioni.

I rischi di una mancata proroga

Per la filiera delle costruzioni (in cui risalta l'assenza dell'ANCE), non prorogare le opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito) per ecobonus (65%) e bonus ristrutturazioni (50%) rischia di bloccare il processo in corso della riqualificazione del parco immobiliare nazionale.

Benché sia apprezzata la scelta di estendere l'orizzonte temporale al 2024 (consentendo una pianificazione più attenta agli operatori del settore), preoccupa parecchio la mancata proroga delle opzioni alternative per ecobonus e bonus ristrutturazioni che depotenzierebbe anche il Superbonus per gli interventi sulle unifamiliari.

"Eliminando per questi specifici incentivi fiscali la cessione del credito e lo sconto in fattura, strumenti finalizzati proprio per agevolare il pieno e diffuso utilizzo degli incentivi fiscali mirati alla riqualificazione del parco immobiliare, soprattutto da parte delle famiglie a basso reddito - rileva la filiera delle Costruzioni - si rischia di fatto di bloccare il mercato della riqualificazione del costruito di cui necessita assolutamente il nostro Paese, mercato che cominciava a dare segnali molto positivi sia sul fronte degli importanti traguardi di sostenibilità socio-energetica che il Governo pone al centro della sua politica, sia sul fronte del rilancio di un settore trainante per tutta l’economia nazionale, quale quello delle costruzioni".

"Se confermato quanto proposto dal Governo al comma 2 dell’articolo 8 della bozza di DL Bilancio - continua la nota della Filiera delle Costruzioni - si produrrebbero forti e paralizzanti incertezze da parte delle famiglie, e serissime preoccupazioni da parte delle imprese del settore costruzioni che – proprio grazie a questi incentivi, unitamente a quello del cd superbonus– avevano visto l’uscita da una ultradecennale crisi settoriale che le ha messe in ginocchio. Tutto ciò rischia di produrre già nell’immediato l’impossibilità di aprire nuovi cantieri e il blocco di quelli già programmati e/o avviati".

"Si rende altresì necessario - continua la Filiera - estendere gli effetti della CILA Superbonus a tutti gli incentivi, per ovvi motivi di uniformità di comportamento e per le difficoltà di acquisire la documentazione sui progetti approvati presso gli enti competenti, escludendo quindi ingiustamente tantissimi cittadini dalla possibilità di usufruirne, senza alcuna responsabilità nell’impossibilità di dichiararne la conformità".

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