Fondazione Inarcassa: la centrale per la progettazione è uno spreco di tempo e risorse pubbliche

11/01/2022

Proseguono le assunzioni dei tecnici professionisti presso la Centrale di Progettazione dell’Agenzia del Demanio, e non mancano le critiche in merito. Secondo la Fondazione Inarcassa, si tratta di un costoso e dannoso apparato che "in spregio al libero mercato, si attribuisce la progettazione di un’opera pubblica, senza alcun raffronto concorrenziale sulla convenienza di tipo qualitativo ed economico, con gli altri operatori economici reperibili sul mercato".

Centrale di Progettazione: per Inarcassa è uno spreco di risorse

L'avvio da parte dell'Agenzia del Demanio della selezione fino a 300 unità di personale tecnico amministrativo da destinare alla Centrale di progettazione è l'occasione per sottolineare la posizione della Fondazione Inarcassa sull'Ente, istituto con la legge di Bilancio 2019 e dotato di un fondo di almeno 100 milioni di euro all'anno. Secondo il presidente Franco Fietta, "la Centrale di progettazione è una struttura pubblica che non ha omologhi in Europa, che comporta costi complessivi assolutamente non confrontabili con quelli del mercato dei liberi professionisti, a fronte di una qualità non solo da verificare, ma probabilmente nemmeno proporzionale alle spese sostenute".

Inarcassa: la separazione ruoli è necessaria

Fietta inoltre sottolinea la gravità del fatto che un unico soggetto assuma la veste di progettista di opere pubbliche, stazione appaltante e soggetto di committenza delegata da parte di altre Amministrazioni: "Per garantire la qualità delle prestazioni professionali e la trasparenza nel processo di esecuzione delle opere pubbliche è indispensabile puntare ad una chiara ed evidente distinzione tra controllori e controllati, riservando ai liberi professionisti e alle società di ingegneria la progettazione, la Direzione Lavori ed il Collaudo, mentre ai pubblici dipendenti, la programmazione delle opere, incluso il reperimento dei fondi, ed in fase esecutiva il solo controllo dei tempi e costi del processo realizzativo".

La centralizzazione della progettazione è in contrasto con le norme comunitarie

L’idea stessa di centralizzare la progettazione è in netto contrasto con tutte le disposizioni normative di origine comunitaria, le quali hanno condotto ad un’importante conseguenza in capo agli stati membri: essi sono obbligati a dettare una disciplina normativa che incentivi la concorrenza fra privati: "In quest’ottica - tribadisce Fietta -  l'ordinamento comunitario veicola la necessità che le amministrazioni pubbliche procedano, in conformità ai principi di trasparenza e imparzialità, ad affidare l’esecuzione di contratti di appalto e di servizi pubblici (servizi di interesse generale, nella terminologia comunitaria) tramite gara ad evidenza pubblica. L’affidamento in house, che costituisce l’unica eccezione a questo principio, presuppone un legame strettissimo fra affidante e affidatario che la Centrale per la Progettazione che si sta provando ad istituire, non può assolutamente garantire. La stessa Corte di giustizia europea è ripetutamente intervenuta su questa tematica, sanzionando i comportamenti lesivi del principio della parità di trattamento degli offerenti".

Fietta (Fondazione Inarcassa): la centrale di progettazione lede il libero mercato

"Restiamo quindi fermamente contrari alla Centrale per la Progettazione – conclude Fietta - perché rappresenta un inutile spreco di tempo e risorse pubbliche senza garantire qualità e sicurezza delle opere, oltreché un azzardo giuridico rispetto all’ordinamento comunitario. Se si prosegue su questa strada arrechiamo un danno enorme al futuro del paese. Ci attende la grande sfida del PNRR, i cui fondi richiedono una rapida capacità di spesa e un’ampia disponibilità progettuale. Non possiamo più permetterci di perdere altro tempo inseguendo chimere fantasiose e volontà personali, né questo è il momento di sperimentare modelli anticostituzionali, antieconomici, lesivi della concorrenza e del mercato quali la centrale di progettazione. È urgente fare presto e bene, e gli ingegneri e architetti liberi professionisti sono pronti”.

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