Superbonus 110% e altri bonus edilizi: i dubbi di Asso Ingegneri Architetti sulle modifiche attuate

02/02/2022

I continui cambiamenti in corsa, gli stop and go , sono diventati una cosa all’ordine del giorno ed il professionista tecnico è letteralmente sfinito di questo dedalo di norme che vanno e vengono , dopo l'obbligo di attestazione della congruità delle spese e di visto di conformità per tutti i bonus edilizi ,si accumula un altro OBBLIGO ,la limitazione alla cedibilità dei crediti. La responsabilità in capo, oltre che del Committente, è sempre e comunque del Tecnico e pare che, suo malgrado ed abbastanza inconsapevolmente, sia colpa sua anche il fermo dei cantieri nonché l’approvvigionamento dei materiali ed il loro rincaro !!!

In ultimo, per ordine di tempo, i seguenti provvedimenti statali:

1. La cessione del credito dei bonus fiscali avrà un limite, ovvero fin ad oggi una ditta poteva cedere il proprio credito ad altre imprese, alle banche o alle Poste che, a loro volta, lo potevano cedere senza limiti. Pare che questo non sarà più possibile. Il D.L. Sostegni-ter all’articolo 26 riscrive nuovamente l’art. 121 del

Decreto Rilancio e vieta ulteriori cessioni del credito oltre la prima per Superbonus e gli altri bonus edilizi. Facile prevedere il blocco del mercato.

2. Decreto antifrode: si lascia all’agenzia delle entrate la possibilità congelare per 30 giorni la cessione del credito per verificarne la regolarità e poi alla lunghissima trattativa, apparentemente una misura a tutela dello Stato ma che si scontra con l’ennesimo controllo in corso di svolgimento del bonus e che a sua volta “fa a pugni” con le scadenze dei medesimi bonus. Assisteremo ad un "cinema" già visto : banche che prendono tempo, CDP ( Cassa Deposito e Prestiti ) che si fermerà , le Poste che valuteranno il nuovo quadro, creando un nuovo stop alle imprese, i cantieri si bloccano, gli imprenditori non sanno come pagare dipendenti e fornitori.

Permettendo di mettere in forse lavoro, con lo spettro del fallimento per migliaia di imprese e di famiglie.

3. Ancora una volta questi correttivi, indubbiamente dettati da esigenze sociali di arginare mal funzionamenti o di mettere a regime queste procedure, sono usciti dal cappello in modo unilaterale... in modo non organico e senza nessun confronto con le parti sociali cioè con le organizzazioni sindacali dei liberi professionisti tecnici che operano ogni giorno sul campo e che avrebbero potuto fornire un grande supporto evitando aggravi burocratici e rendendo migliori le procedure nella sostanza.... Ma ancora una volta siamo stati lasciati fuori... forse per poter scaricare poi la colpa di tutto ciò che funziona male proprio sui liberi professionisti tecnici?

Esprimiamo il nostro fermo dissenso e pretendiamo di essere convocati ed ascoltati su tutti gli argomenti che riguardano la conservazione ed il miglioramento dell’ambiente naturale e costruito del nostro Paese e siamo pronti ad esprimere in modo forte le nostre valutazioni qualora non ascoltate.

A cura di Asso Ingegneri Architetti

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