Superbonus e stop cessione del credito, CNAPPC: cambiare subito le regole

07/02/2022

Il giusto paga per il peccatore. Potrebbe riassumersi così l'opinione del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori in merito all'entrata in vigore del D.L. n. 4/2022, che ha stoppato la cessione del credito, permettendo di utilizzare l'opzione esclusivamente una volta.

CNAPPC: stop a cessione del credito mette a repentaglio il lavoro dei professionisti onesti

"La lotta alle frodi, in materia di cessione dei crediti per bonus edilizi, ha determinato un grave danno alle imprese ed ai professionisti. Abbiamo condiviso la sacrosanta necessità di porre un argine alle azioni fraudolente da parte di chiunque, tuttavia registriamo che le soluzioni adottate con il Decreto Sostegni ter avranno come immediato risultato quello di ritorcersi su chi ha operato nel rispetto delle norme ed in assoluta onestà. In buona sostanza curare la patologia con dosi da cavallo porta inevitabilmente a far morire il paziente. Controllare e colpire i disonesti si, ma sparare nel mucchio non è quello di cui abbiamo bisogno”. Questo il parere di Francesco Miceli, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Secondo Miceli, con il Decreto si è venuta a creare una situazione paradossale, per cui si rende necessario un passo indietro del Governo: è il momento di riconsiderare i contenuti del provvedimento e pensare a possibili soluzioni alternative per evitare proprio ciò che sta accadendo, ovvero il blocco delle attività in corso e la pesante ipoteca sul futuro professionale di un’ampia fetta di tecnici professionisti.

Guardare, quindi, al bene comune vuol dire anche – prosegue Miceli - non assumere decisioni draconiane che hanno pesanti e gravi ripercussioni sull’intera filiera del settore delle costruzioni con effetti imprevedibili che non ci possiamo assolutamente permettere. Bisogna, inoltre, porre fine alla irrazionale modalità di rendere impossibile una attività - come quella delle costruzioni - che si dice di volere sviluppare modificando periodicamente il quadro normativo di riferimento che regola i bonus edilizi. Cambiare le regole in gioco equivale a perseguire, coscientemente, l’obiettivo del disastro a tutti i costi”.

Per evitare il peggio, secondo il Presidente di CNAPPC bisogna subito intervenire modificando il decreto e accogliendo le proposte formulate dal Consiglio.

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