Edilizia: servono norme stabili, semplificazione e visione a lungo termine

10/03/2022

Si è parlato delle prospettive dell'edilizia, nel corso della tavola rotonda dell’On. Erica Mazzetti, Deputata di Forza Italia e componente VIII Commissione,  a cui hanno partecipato rappresentanti dei costruttori e dei proprietari, professionisti e tecnici che compongono tutta la filiera.

Le prospettive dell'edilizia: le proposte per il futuro

Obiettivo comune, trovare soluzioni che possano favorire il percorso di crescita del settore, favorito dagli incentivi, "uno strumento straordinario per il rilancio dell’edilizia e per la riqualificazione degli immobili", ha confermato Mazzetti. "All’inizio del governo Draghi siamo riusciti ad apportare modifiche migliorative, sbloccando definitivamente i bonus, ma negli ultimi mesi ci sono stati troppi interventi e senza logica, come il blocco alla cessione del credito, che ha inceppato la filiera, o le assurde pene per i tecnici. Anche per questo è necessario prolungare i termini temporali oltre le scadenze ad oggi previste, permettendo di completare i lavori in corso e di programmare quelli futuri con serenità e sicurezza".

Nel corso dell'incontro è stata sottolineata l'importanza dei bonus edilizi per lo sviluppo economico del paese ma anche "per la riduzione del rischio sismico, una piaga dell’Italia, e per l’efficientamento degli immobili, pietra miliare della transizione ecologica ed energetica”. Senza dimenticare il “gettito di imposte dirette ed indirette nelle casse dello stato che certamente ripaga l'investimento”.

Bisogna però dare un quadro normativo certo: “L’edilizia non può crescere con continui cambi. Serve una stabilizzazione del quadro normativo che deve rimanere invariato: poche regole, certe, condivise con gli operatori e soprattutto stabili. L’eccessiva legislazione è un problema per il settore”. Proprio per questo, semplificazione è l'altra parola d'ordine. "Dobbiamo fare di più sul fronte della semplificazione, rivedendo il testo unico dell’edilizia, raggruppando le varie normative in un unico codice, istituendo una conferenza dei servizi per gli enti interessati all’opera e un automatico silenzio assenso, insieme all’ampliamento della platea dei lavori da effettuare con autocertificazione del professionista per inizio lavori, controlli posteriori da parte dei tecnici e certificazione successiva da parte della PA, così noi tecnici torniamo a fare i tecnici e non più gli amministrativi, senza dimenticare la stabilità degli incentivi statali e il taglio delle imposte sugli immobili”, ha concluso. 

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