Cessione del credito, mentre il dottore studia il paziente muore

19/04/2022

Comparto edilizio a rischio fallimento. A seguito dell'entrate in vigore della normativa sul superbonus 110% e sul meccanismo delle opzioni alternative alla detrazione (sconto in fattura e cessione del credito), il mondo dell'edilizia e la percezione di questa da parte dell'opinione comune, è completamente e forse irrimediabilmente cambiato.

La tempesta perfetta

Braian Ietto, ingegnere e Fouder della community "Ingegneria e dintorni" l'ha recentemente chiamata la "tempesta perfetta".

L'edilizia è un motore che stenta tanto ad avviarsi ma dopo che lo fa attiva un indotto considerevole che comprende imprese e professionalità di ogni ambito e settore. Ed è così che a seguito del superbonus e delle maggiori possibilità di intervenire offerte dal meccanismo di cessione del credito, i produttori hanno cominciato a produrre più quantitativi, distributori e imprese hanno aumentato gli ordinativi, gli impegni e le esposizioni bancarie, è stato assunto personale, sono stati firmati accordi e approvato lavori in molti casi realmente avviati dopo molto tempo.

Cessione del credito: il cambio normativo

Le modifiche previste dal D.L. n. 4/2022, dal D.L. n. 13/2022 e dalla Legge n. 25/2022, benché entrate in vigore (alcune si attiveranno nelle prossime settimane), hanno avuto un chiaro riflesso su tanti impegni già presi da contribuenti, imprese e professionisti.

La conseguenza più immediata si sta percependo nelle ultime settimane con il blocco da parte dei maggiori player (banche, CDP e Poste) all'acquisto di nuove detrazioni fiscali per raggiunta capienza. Ultime delle quali lo stop di Intesa san Paolo e Unicredit con l'annuncio di non poter più acquisire crediti derivanti dai bonus edilizi.

"Una situazione - commenta il deputato Riccardo Fraccaro uno dei padri fondatori degli articoli 119 e 121 del Decreto Rilancio - che getta nello sconforto migliaia di imprese che rischiano il fallimento pur avendo il cassetto fiscale pieno di crediti".

Il deputato Fraccaro evidenzia la necessità di intervenire su due fronti:

  • da una parte la correzione della norma del Decreto Bollette che estende alla quarta cessione;
  • dall'altra riaprire il canale di acquisto di Cassa Depositi e Prestiti e Poste.

"Il Governo - continua Fraccaro - deve mettere fine a questo assurdo controsenso che lo vede con una mano prorogare il Superbonus e con l’altra renderlo inapplicabile attraverso le sue partecipate. Un controsenso che minaccia di essere la tomba di migliaia di imprese sane che hanno avuto l'unica colpa di avere creduto nelle istituzioni e che provoca il collasso di una misura che ha permesso al settore dell'edilizia di trainare l'economia nazionale in un momento di profonda crisi, ha ridotto i consumi delle abitazioni ed è stata più volte elogiata dall'Unione Europea come buona pratica efficace per la transizione energetica".

Fallire per eccesso di credito

Un noto proverbio recita "mentre il dottore studia, il paziente muore". Tutto il mondo tecnico, consapevole delle difficoltà applicative del superbonus ma cosciente di quanto di buono sia stato realizzato nell'ultimo biennio, si augura che mentre Governo e Parlamento continueranno a battersi su come trovare una soluzione definitiva, il comparto dell'edilizia formato da imprese, piccoli artigiani e professionisti possa non esalare l'ultimo respiro soffocato dall'eccesso di crediti fiscali.

A cura di Ing. Gianluca Oreto, direttore di LavoriPubblici.it

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