Superbonus 110%: edilizia in piazza per lo sblocco della cessione del credito

17/05/2022

Alla vigilia dell'approvazione definitiva da parte della Camera della legge di conversione del Decreto Legge n. 21/2022 (Decreto Energia) col quale sarà previsto un nuovo requisito per accedere al superbonus 110% e mentre si discute ancora della proroga per le unifamiliari (il cui Decreto Legge è stato approvato dal Consiglio dei Ministri ma si è perso dai radar della Gazzetta Ufficiale), il mondo delle costruzioni, quello fatto delle piccole imprese, manifesta nuovamente in piazza.

Class Action Nazionale dell'Edilizia per lo sblocco della cessione

Si terrà domani a Roma (piazza della Repubblica, ore 10.00) la nuova manifestazione organizzata dalla "Class Action Nazionale dell'Edilizia" per lo sblocco delle cessioni dei crediti fiscali.

Ricordiamo, infatti, che a seguito degli ultimi correttivi apportati all'art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) che hanno modificato il meccanismo delle opzioni alternative (sconto in fattura e cessione del credito), sono arrivate delle limitazioni alle possibilità di acquisto e cessione del credito che hanno ridotto il plafond disponibile dai principali operatori, creando la situazione paradossale di operatori ricchi di credito fiscale invendibile e, quindi, in sofferenza di liquidità.

Lo stato dell'arte della cessione del credito

Le ultime modifiche al citato articolo 121 arrivate:

prevedono, infatti, le seguenti alternative alla fruizione diretta delle detrazioni fiscali:

  • sconto in fattura fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d'imposta, cedibile dai medesimi ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e  intermediari finanziari;
  • cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, senza facoltà di successiva cessione, fatta salva la possibilità di due ulteriori cessioni solo se effettuate a favore di banche e  intermediari finanziari.

Ad oggi, alle banche, in relazione ai crediti per i quali è esaurito il numero delle due ulteriori possibili cessioni, è consentita un'ulteriore cessione esclusivamente a favore dei soggetti con i quali abbiano stipulato un contratto di conto corrente, senza facoltà di ulteriore cessione.

Il Governo sta lavorando affinché questa possibilità sia offerta subito dalle Banche al momento del primo acquisto.

© Riproduzione riservata