Decreto Aiuti: il M5S non voterà la fiducia al Senato

14/07/2022

50 fiducie in 15 mesi è il parziale dell'operato del Governo Draghi che dal 13 febbraio 2021 ha sostanzialmente esautorato il Parlamento procedendo a colpi di provvedimenti d'urgenza dalle caratteristiche molto eterogenee e conversioni blindate.

Un operato che ha raggiunto il suo apice di sopportazione nell'ultimo semestre con forze politiche sempre più sofferenti verso un Governo sordo alle loro richieste. La famosa goccia è stata la conversione in legge del Decreto Aiuti in cui la principale forza parlamentare, il Movimento 5 Stelle, aveva riposto le sue speranze, soprattutto relativamente ad alcune tematiche.

E dopo l'incontro e la lettera del leader stellato Giuseppe Conte al Premier Mario Draghi, la goccia ha cominciato a far vacillare la Camera dei Deputati e che in queste ore potrebbe determinare un cambio di rotta dell'agenda di Governo che, nel caso venga meno la fiducia del M5S al Senato, si vedrà costretto a rimettere il suo mandato al Presidente della Repubblica.

Ad annunciarlo è stato lo stesso Conte durante l'assemblea dei gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle.

Un intervento in cui è stato annunciata chiaramente quella che da giorni era solo una possibilità. Il M5S non voterà la fiducia al Governo. Una decisione che non dovrebbe avere effetti sulla conversione in legge del Decreto Aiuti ma che, evidentemente, porterà ad una crisi di Governo che potrà essere risolta solo con un intervento del Quirinale.

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