Dimissioni Mario Draghi: domani il punto in Parlamento

19/07/2022

Un Presidente del Consiglio che rassegna le dimissioni nonostante la fiducia del Parlamento, un Presidente della Repubblica che le rifiuta e una situazione di instabilità politica senza precedenti e su cui volano gli appelli di chi è per un Draghi-bis e chi, invece, ritiene sia arrivato il momento di dare la parola agli elettori.

Il tutto condito da una legge elettorale che sostanzialmente non consentirà mai di avere la piena governabilità, un PNRR in corso d'opera, un post-pandemia ancora da gestire e la guerra in Ucraina.

Al momento il Premier Draghi è nuovamente al Quirinale per un colloquio con il Presidente Mattarella. Non si sa bene quale sarà la decisione e cosa dirà Draghi alle camere domani, ovvero se vorrà incassare una nuova fiducia o se proseguirà con la scelta di dimettersi.

Intanto le sue dimissioni sono state commentata da una nota dell'agenzia di rating Fitch. "Le dimissioni di Mario Draghi da Primo Ministro italiano dopo una spaccatura nel suo governo di unità nazionale annunciano una maggiore incertezza politica anche se si evitano elezioni anticipate. Le implicazioni a breve termine per l'elaborazione delle politiche economiche e di bilancio dipendono dai risultati politici, ma è probabile che le riforme strutturali e il risanamento di bilancio diventino più impegnativi".

Fitch ricorda che "Draghi ha rassegnato le dimissioni al presidente Sergio Mattarella dopo che il Movimento Cinque Stelle (M5S) si è astenuto in una votazione parlamentare chiave su un pacchetto fiscale per far fronte all'aumento del costo della vita. Draghi aveva allegato un voto di fiducia al pacchetto e ha detto che non avrebbe guidato un governo senza il sostegno del M5S. La sua astensione è l'ultimo segnale del disagio del M5S con la politica del governo. A giugno, il disaccordo sull'invio di armi aggiuntive in Ucraina ha diviso il M5S e ha spinto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio a formare un altro partito di circa 60 legislatori (senatori e deputati) dal M5S ("Insieme per il Futuro", che ha promesso un sostegno continuo all'unità di Draghi governo)".

"I recenti sviluppi - continua Fitch - sono sostanzialmente in linea con la nostra opinione di lunga data secondo cui le divisioni tra i partiti della coalizione che sostengono il governo di unità nazionale, entrato in carica nel febbraio 2021, si amplieranno con l'avvicinarsi delle prossime elezioni generali (previste entro il 1 giugno 2023), indebolendo potenzialmente il governo agenda politica".

"Le conseguenze politiche immediate non sono chiare - ammette l'agenzia di rating - Mattarella ha respinto le dimissioni e Draghi dovrà affrontare un voto di fiducia parlamentare il 20 luglio per stabilire se c'è ancora una valida maggioranza disposta a sostenere il suo governo. Se ci fosse, Mattarella probabilmente chiederebbe a Draghi di continuare. Tuttavia, Draghi ha affermato che non guiderà un secondo governo sostenuto da una diversa combinazione di legislatori, ma potrebbe avere difficoltà a respingere il mandato del presidente".

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