Salvare il superbonus 110% per salvare il Paese

13/07/2022

Non vi è alcun ragionevole dubbio che la situazione nel comparto delle costruzioni sia degenerata dalla pubblicazione del Decreto Sostegni-ter e la conseguente prima modifica al meccanismo della cessione dei crediti edilizi.

La cessione del credito

Aliquote fiscali a parte, è stato l'art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) il vero artefice del cambio di tendenza nel settore dell'edilizia. La cessione del credito senza limiti (e con qualche difetto iniziale) ha generato una moneta virtuale che ha sbloccato le possibilità di intervenire sul proprio immobile a soggetti privi di reddito e possibilità di spesa.

Prestiti ponte con cessione del credito e sconto in fattura di imprese e professionisti che successivamente potevano rivendere il credito senza restrizioni, hanno sbloccato decine di migliaia di interventi. Considerato il solo ecobonus 110%, fino a giugno 2022 sono state inviate ad Enea 199.124 asseverazioni che portano il totale delle detrazioni a fine lavori ad un importo di 38,7 miliardi di euro.

Numeri da capogiro sui quali, però, non si conosce il dato preciso relativo ai crediti indiretti maturati da professionisti e imprese che non trovano nessuno a cui rivenderli. Sul punto, durante un'interrogazione parlamentare di maggio, il MEF parlava di 5,396 miliardi di euro incagliati sulla piattaforma di cessione dell'Agenzia delle Entrate.

La dichiarazioni del Senatore Agostino Santillo (M5S)

Ed è su queste criticità che è nato l'art. 14 del Decreto Legge n. 50/2022 (Decreto Aiuti) che nella sua versione convertita in legge proverà ad allargare il plafond disponibile alla banche per l'acquisto dei bonus edilizi. Nell'attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione, il tema continua ad essere oggetto di scontri, discussioni e forti attriti che hanno messo l'uno contro l'altro Governo e Parlamento.

"Salvare il Superbonus ha un'importanza vitale per il Paese - afferma Agostino Santillo, senatore del M5S - Questo Draghi lo deve capire. Innanzitutto perché bisogna evitare il fallimento di centinaia di imprese e la perdita del lavoro da parte dei lavoratori. E poi per tutte le ragioni che in questi mesi, insieme alla filiera dell'edilizia, non ci siamo mai stancati di ripetere".

"Perché affossare questa misura? - si chiede il senatore dei 5 stelle - Sta rigenerando ed efficientando il nostro patrimonio immobiliare, spesso fatiscente. Sta consentendo la partecipazione del cittadino nel processo di risparmio ed indipendenza energetica. Ha fatto volare il Pil al 6,6% nel 2021 e rilanciato l'edilizia come mai negli ultimi decenni. Il Superbonus ha creato benefici ambientali ed economici notevoli".

"Qual è, dunque, il problema di Draghi? - continua Santillo - Atteso che la misura è stata promossa chiaramente anche dall'Europa, l'unico tema oggetto di discussione a Palazzo Chigi poteva essere quello dei costi per lo Stato. Ma è un tema puntualmente smentito".

Le stime dell'Ance

Il senatore dei 5 stelle Santillo si è espresso anche sul focus pubblicato dall'Ance con le stime dei costi sostenuti dallo Stato per finanziare il superbonus. "Come ricorda Ance - rileva Santillo - il 47% dei crediti fiscali rientra all'erario come nuove tasse, Iva e contributi vari. E come se non bastasse, i lavori edili interessano almeno 17 settori produttivi del Paese: per ogni euro speso col Superbonus, non può che emergere il lavoro in nero eseguito in ogni ingranaggio della filiera edilizia. Senza contare l'inferiore costo degli ammortizzatori sociali sostenuti dallo Stato per quei lavoratori che prima incrociavano le braccia e oggi sono invece attivi nei cantieri".

"Sommiamo ancora l'effetto sulla riduzione dei costi che si sostengono in Italia per danni arrecati da terremoti - afferma il senatore Santillo - che evidentemente non potrebbero mai interessare quelle case che grazie al Superbonus realizzano interventi di adeguamento antisismico. Morale? Non c'è alcuna ragione veramente valida per non salvare il Superbonus 110%".

"Questo significa - conclude Santillo - che la posizione del MoVimento 5 Stelle si basa su fatti chiari e concreti: noi le nostre proposte per i cittadini, profondamente ragionevoli, le abbiamo fatte. Adesso è il momento che ci vengano date delle risposte. Ma non a noi: a quei cittadini che stanno fallendo con il cassetto fiscale pieno di crediti".

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