Superbonus 110%: da Nomisma il primo bilancio sociale e ambientale

20/07/2022

È stato presentato a Bologna durante il convegno promosso da Nomisma e ANCE EMILIA dal titolo “C’è transizione senza superbonus?”, il primo Bilancio Sociale e Ambientale del Superbonus 110%.

I veri numeri sul Superbonus

Uno studio che ha analizzato i dati economici di questa misura fiscale rapportandoli anche con aspetti di natura sociale e ambientale. Secondo i dati resi noti da Nomisma:

  • i 38,7 miliardi di euro finora investiti hanno generato un valore economico pari a 124,8 miliardi di euro composto da 56,1 miliardi di effetto diretto, 25,3 miliardi di effetto indiretto e 43,4 miliardi di effetto indotto;
  • sebbene da recenti analisi risulti che l’effetto avanzo/disavanzo che il Superbonus produce sulle casse dello Stato sia negativo rispetto all’investimento eseguito, il contributo della generazione del PIL nell’intero sistema economico riesce, però, a compensare la spesa e a generare un valore aggiunto;
  • sul fronte emissioni tra il 2019 e il 2022 all’interno dei cantieri conclusi è stata registrata una riduzione di 979 mila tonnellate di CO2, pari ad un risparmio del 46,6% con 3 salti di classe energetica. Inoltre, sono stati immessi in consumo ben 106 milioni di kW annui di energie rinnovabili, con una previsione di inserimento di ulteriori 37 milioni per i cantieri ancora in attivazione;
  • i 38,7 miliardi di euro già investiti hanno comportato nel settore delle costruzioni un aumento di occupati pari a 410 mila unità, e nei settori collegati si è visto un incremento di 224 mila unità, per un totale di 634 mila occupati in più;
  • ben 483 mila famiglie con reddito medio-basso (sotto i 1.800 euro) hanno avuto l’occasione, grazie al Superbonus, di effettuare lavori di riqualificazione energetica profonda alla propria abitazione a costo zero, comportando un risparmio stimato in 40 mila euro per unità abitativa rispetto all’acquisto di un immobile nuovo;
  • la riqualificazione dei cantieri Superbonus conclusi ad oggi ha consentito un incremento del valore immobiliare di almeno 4,8 miliardi, nell’ipotesi in cui tutte le unità immobiliari riqualificate rientrino nelle classi energetiche inferiori.
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