Caro bollette e bonus edilizi, allarme nei condomini

31/08/2022

Con una lettera indirizzata al Governo e alle Forze Politiche, a firma del Presidente Nazionale, Ing. Francesco Burrelli, ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari) è intervenuta su bonus fiscali e caro energia, lanciando un allarme sociale a tutela della cittadinanza che vive in condomino: oltre quaranta milioni di italiani, oltre il 60% della popolazione che si trova a fronteggiare due enormi criticità: caro bollette su gas ed energia elettrica e stallo dei bonus fiscali.

Caro bollette e bonus edilizi, l'allarme di ANACI

Anaci auspica con forza e molta preoccupazione, un radicale cambio di rotta rispetto a quelle che considera comunque quali lodevoli iniziative intraprese negli ultimi mesi, del tutto insufficienti per la stragrande maggioranza dei cittadini.

In riferimento al caro bollette, ANACI chiede un più drastico intervento sulle aziende energivore, non solo al fine della maggior tassazione/redistribuzione degli alti ed extra profitti che in questi anni hanno maturato, ma attraverso un divieto al distacco (seppur momentaneo) riferito alle utenze condominiali dei riscaldamenti centralizzati che si sono rese morose, nonostante la comprovata attivazione dell’amministratore nel richiedere le cifre aggiuntive sulle spropositate bollette di conguaglio e dei preventivi per la gestione 2022/2023 improponibili, e non pagabili nei tempi richiesti dalle aziende.

L’Associazione ricorda come stipendi e pensioni non siano altrettanto aumentati e, pertanto, per causa di forza maggiore, non potranno essere onorate nemmeno dai virtuosi, mettendo in una posizione scomoda anche gli amministratori, obbligati a perseguire le morosità individuali con le azioni legali dei decreti ingiuntivi. “Consapevoli delle attuali già gravi difficoltà, con l’avvicinarsi della stagione invernale, gli amministratori sono ancora più preoccupati, in quanto almeno sette condomini su dieci non riusciranno a far fronte a questi aumenti dei costi dell’energia che si stanno riflettendo sui materiali e sui servizi di manutenzione delle nostre case".

Tra le proposte quella di fornire agli amministratori, con appositi Decreti o norme specifiche, gli strumenti per gestire e per intervenire con regole e sanzioni sulle temperature degli impianti condominiali dei riscaldamenti centralizzati e sulle ore di servizio degli stessi impianti, affinché riescano con immediatezza a ridurre le potenze energetiche delle caldaie e le ore complessive del servizio di riscaldamento centralizzato al fine di ridurne i consumi ed emissioni nocive. Allo stesso modo, si attendono provvedimenti inerenti l’uso dell'illuminazione e l’efficienza di impianti e servizi comuni.

Lo stallo dei bonus edilizi

L’allarme ANACI riguarda anche i bonus fiscali: l’associazione ribadisce come molti amministratori siano impegnati in prima linea nell’attuazione degli interventi di riqualificazione energetica e di sicurezza statica, che hanno appoggiato nonostante i continui cambi in corsa delle regole da parte di Governo e Fisco.

Anche qui si chiede un cambio di rotta, con un drastico intervento sulla cessione del credito, oltre che con certezze e regole sicure fino al 2025: “La situazione degli appalti è del tutto fuori controllo, sia per gli appalti nuovi che non vengono più deliberati, sia per quelli formalizzati che stentano ad avviare i lavori, sia per quelli per cui i lavori sono iniziati e che sono fermi per la crisi economica derivata dagli intoppi legati alla cessione del credito non perfezionata”.

La lettera continua evidenziando come la crisi stia creando “l’inevitabile contenzioso che porta con sé ogni appalto non andato a buon fine, con il risvolto della pericolosa deriva dei conflitti sociali ad ogni livello, già in atto in quell’embrione delle relazioni sociali che è rappresentato dal pianeta Condominio”.

Infine, uno sguardo preoccupato al futuro, ribadendo la propria disponibilità ad intervenire con le proprie proposte e contributi: “Chi vincerà le elezioni e governerà dopo il 25 settembre avrà compiti difficilissimi, crisi energetica, guerra in Ucraina, applicazione del PNRR nei termini stabiliti, ma con il debito pubblico preoccupante abbiamo le avvisaglie di una crisi sociale, perché la maggioranza dei cittadini non riesce a far fronte per pagare i servizi minimi per una vita dignitosa”.

 

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