Superbonus 110%: necessario andare oltre lo sblocco dei crediti

02/08/2022

Le temperature non accennano a diminuire nemmeno in Parlamento, soprattutto quando si parla di Superbonus 110% e cessione dei crediti. Ad accendere il dibattito questa volta è una riflessione dell'on. Erica Mazzetti (FI) sulle attività del Governo relative allo sblocco dei crediti legati a Superbonus 110% e bonus edilizi. Secondo la deputata, diversamente da quello che si possa pensare, lo sblocco non è un atto eroico o una misura eccezionale, ma rientra nell'ordinaria amministrazione dell'esecutivo: ne è prova la circolare sul disbrigo degli affari correnti del 21 luglio scorso, dove si afferma chiaramente che il governo rimane impegnato “nell’attuazione delle leggi e delle determinazioni già assunte dal Parlamento e nell’adozione degli atti urgenti, ivi compresi quelli legislativi per fronteggiare le emergenze nazionali…“

Superbonus 110%, Mazzetti (FI): sblocco dei crediti non basta

Non c'è nulla di straordinario nella scelta di sbloccare i crediti delle imprese relativi alla cessione del superbonus, quando invece "è di tutta evidenza che lo sblocco dei crediti rientri tra i doveri del governo, ma la verità è che non intende procedere poiché non ha le risorse per coprire l’allentamento della stretta creditizia". A parere della deputata sono questi i presupposti che hanno portato all'emanazione delle circolari dell'Agenzia delle Entrate che di fattob loccano le attività di cessione, richiedendo requisiti irrealizzabili o la ripetizione delle procedure di controllo a ogni passaggio. 

Continua Mazzetti: “Ci permettiamo sommessamente di osservare che il Governo non può realizzare un risparmio pubblico ai danni delle imprese in sofferenza, né demandare all’Agenzia delle Entrate di riscrivere le leggi, con la scusa di interpretarle. Molto crediti, diciamolo chiaramente, verranno ugualmente ceduti a soggetti “avvoltoio” che realizzeranno stra-profitti a danno dell’economia nazionale. Con queste modalità operative, il governo sta paradossalmente danneggiano i meno abbienti, tra cui partire Iva a regime forfetario, che non possono avviare lavori non potendolo cederli e, quindi, solo i più abbienti stanno godendo del beneficio fiscale".

Nuove soluzioni nel Decreto Aiuti-bis

Da qui l'invito al Governo a procedere alla soluzione del blocco dei crediti già in sede di redazione del Decreto Aiuti-bis, provvedendo alle modifiche necessarie delle regole e delle procedure sulla responsabilità solidale e delle coperture degli oneri relativi all’attuazione della legge. "Tutte cose - conclude Mazzetti - ampiamente nel perimetro del 'disbrigo degli affari correnti'”.

© Riproduzione riservata