Cessione dei crediti edilizi, a rischio 40.000 imprese

12/09/2022

Cessione del credito, 40.000 le imprese artigiane a rischio fallimento a causa del blocco causato dalle modifiche normative delle misure anti frode.

I dati arrivano dalla CNA, Confederazione Nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa,  e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, gli importi bloccati nel Cassetto Fiscale sono più di 5,2 miliardi di euro, somme per le quali è stato applicato lo sconto in fattura al cliente o pagati con i risparmi di una vita, sono tutti crediti fermi nel Cassetto Fiscale a causa del blocco delle procedure di cessione da parte delle principali banche. Un blocco che il 13 Settembre deve essere affrontato in Senato, Proprio sulla discussione in aula per la conversione in legge del D.L. Aiuti-bis, c’è stata la presentazione di diversi emendamenti volti allo sblocco dei crediti fiscali “che salverebbero Superbonus e imprese”.

Il superbonus e i bonus casa ordinari, nonostante abbiano contributo al rialzo del PIL dello scorso anno, rischiano ora di gettare la nazione in un baratro a causa del fallimento di 40.000 piccole imprese e la perdita di 400.000 posti di lavoro nella filiera del settore edile.

La totale chiusura di tutte le banche e i tempi molto lunghi hanno reso disperati privati, lavoratori, imprese, e professionisti che, dopo aver applicato lo sconto in fattura o investito i propri risparmi, si trovano ora nell’impossibilità di monetizzare il credito fiscale maturato, che ha lo stesso valore dei soldi del monopoli (famoso gioco da tavolo).

L’impatto sulle imprese è devastante: 60.000 le aziende artigiane che si trovano con il Cassetto Fiscale pieno di crediti, ma senza liquidità, parlano di rischio fallimento, di blocco dei cantieri attivati, con ritardi nei pagamenti ai fornitori e il rinvio del versamento di tasse, imposte e stipendi. I cittadini privati si ritrovano sfollati, con i mobili che si logorano nell’attesa e con le case distrutte dai lavori ormai bloccati e senza più certezze di riavere indietro il frutto del loro duro lavoro; alcuni ospiti, altri in affitto, altri che dormono in garage.

Mentre i consumi di luce e gas potevano essere abbassati grazie alla manovra che prevede l’installazione di impianti fotovoltaici e che diminuisce i consumi grazie al risparmio energetico, continuano a salire e a indebitare ancora di più le famiglie.

Le “contromisure” adottate dal Governo per il momento non sono riuscite a sbloccare il mercato delle cessioni.

In 15 mila chiedono la proroga con una petizione

Mentre si discute sullo sblocco della misura, operatori, cittadini, imprese e professionisti hanno cercato un modo per farsi sentire e attirare l’attenzione del Governo attraverso una petizione online che per ora ha raccolto 15 mila firme in soli 10 giorni e che cresce sempre di più a dimostrazione della disperazione dei cittadini. “Da oltre 8 mesi il mercato della Cessione del Credito Fiscale generato dai Bonus Edilizi è completamente bloccato e miliardi di euro sono incagliati! Le imprese hanno i cassetti fiscali pieni e i conti correnti vuoti; le famiglie sono sfollate, hanno le case sventrate con i cantieri bloccati e non hanno alcuna possibilità di poter pagare i lavori da ultimare!”, si legge nella petizione.

Una carica di 15 mila persone che vuole far capire come con questi ritardi stanno colpendo le famiglie italiane e che bisogna trovare un accordo:

“Pertanto chiediamo che in questa sede sia votato da tutte le forze politiche unitamente, l’emendamento che eliminerà la Responsabilità Solidale tra Cedente (il committente dei lavori che cede il credito fiscale) e Cessionario (cioè chi acquista il credito principalmente le banche) ripristinando l’art. 121 comma 6 del Decreto Rilancio”. Con la petizione si vuole chiedere di approvare un emendamento che elimini la responsabilità solidale e il raggiungimento del 30% dei lavori, allungandolo, in modo da sbloccare il Superbonus che è rimasto fermo in tutti questi mesi a causa dei blocchi.

Il Governo e il MEF non sembrano essere favorevole alla votazione di questi emendamenti e stanno spingendo per rimandare la decisione, ma i cittadini non possono più attendere, è necessario votare ora.

Ora la decisione è tutta nelle mani dei partiti, che dovranno votare in Senato gli emendamenti sblocca crediti per la conversione in legge del D.L. Aiuti-bis, il 13 Settembre dovranno decidere se salvare i cittadini da questa situazione una volta per tutte o se lasciarli definitivamente a loro stessi portando così alla deriva l’Italia intera.

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