Superbonus 110% e Decreto AIuti-quater: necessario mantenere la stessa aliquota

18/11/2022

La questione Superbonus 110% interessa il comparto dell’edilizia non solo dalla parte delle imprese, ma anche dei committenti, condomini compresi. Lo dimostra l’appello dell’ANAMMI al Governo per sbloccare la cessione crediti e far ripartire i lavori, fermati dalla mancanza di risorse e dalle difficoltà economiche delle famiglie.

Superbonus 110%: la proposta ANAMMI per il 2023

Sono preoccupati i toni dell’Associazione Naziona-europea Amministratori d’Immobili, per il grave stop che le ristrutturazioni hanno subito, mettendo in difficoltà imprese, amministratori e condòmini.

“Tutto il mondo del condominio vive un momento di grande sofferenza – afferma Giuseppe Bica, presidente dell’Associazione – il blocco dei lavori legati al 110% non fa che aggravare una situazione già molto delicata a causa dei rincari delle bollette di luce e gas, che aumentano le morosità. Il Governo ci ascolti: bisogna agire, e in fretta”.

Secondo ANAMMI, il decreto Aiuti quater deve lasciare inalterata l’attuale norma sul Superbonus al 110% per tutto il 2023. Solo così sarebbe possibile evitare ulteriore confusione, considerato come le regole siano cambiate più volte nel corso di due anni e mezzo. Spiega Bica: “Potremmo così potremo contare su tempi più lunghi per gli adempimenti e la stessa cessione dei crediti, che resta prioritaria. Inflazione e caro-materiali hanno già eroso i guadagni del settore edilizio e, se è già difficile lavorare con il 110%, sarà impossibile con una detrazione al 90%”.

Il problema della cessione dei crediti

Come già da altre parti, anche ANAMMI parla di Superbonus come boomerang per l’edilizia: “La maggior parte delle imprese edili impegnate nei lavori in condominio non riesce a farsi scontare i crediti del Superbonus e di tutte le altre agevolazioni edilizie perché non ci sono più i soggetti disponibili ad accettare i crediti stessi. Non si salvano nemmeno i professionisti coinvolti nei lavori agevolati, che devono scontare le parcelle presso gli istituti di credito: è chiusura totale anche per loro”.

Bica evoca lo spettro del fallimento: “Banche e altri enti autorizzati hanno fermato le operazioni e oggi molte aziende sono a rischio fallimento per l’interruzione di molte ristrutturazioni, a causa della mancanza di risorse per la prosecuzione dei diversi interventi, mentre i professionisti hanno i bilanci in rosso”.

E se non si intende tornare indietro sulla diminuzione dell’aliquota, ANAMMI chiede quanto meno un termine di salvaguardia dell’agevolazione, legato alla presentazione della Cilas entro il 31 dicembre 2022, concedendo così un periodo di transizione più adeguato”.

Il caro energia

Il Superbonus non è l’unico problema che i condomìni attualmente si trovano ad affrontare. Le morosità sono in crescita a causa della crisi attuale e del caro bollette. Sul punto Bica afferma che ANAMMI è favorevole all’introduzione di un contributo sulle società erogatrici di gas ed energia, disposte a concedere dilazioni fino ad un anno alle realtà condominiali che ne facciano richiesta. E conclude: “Con questi fondi potremmo così fornire sostegno concreto per le famiglie in difficoltà. Inoltre sarebbe opportuno prevedere l’impignorabilità dei conti correnti condominiali”.

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