Superbonus 110% e bonus edilizi: senza la riapertura della cessione, imprese a rischio fallimento

21/11/2022

Non basteranno le timide misure inserite all’interno del Decreto Legge 18 novembre 2022, n. 176 recante "Misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica" (Decreto Aiuti quater). Misure più orientate al contenimento dei costi che non a trovare una soluzione definitiva per lo sblocco dei crediti edilizi.

Edilizia a rischio fallimento

Da fine 2021, infatti, imprese, professionisti e cittadini vivono con l’incubo di aver avviato lavori con una norma che consentiva la libera circolazione dei crediti edilizi e averli completati con una normativa completamente diversa in cui ormai nessuno acquista più crediti.

Un problema che senza una soluzione immediata porterà al fallimento imprese e professionisti, e lascerà cantieri incompleti in tutta Italia.

Mazzetti: modifiche al superbonus non necessarie

"Premesso che un'ulteriore modifica sul Superbonus non era certo necessaria né tantomeno richiesta dalla filiera edile in un momento di già grande incertezza, adesso che ha deciso di metter mano al Superbonus, il Governo deve avere la forza e il coraggio anche di risolvere i problemi che si sono venuti a creare per le imprese e i cittadini, a causa dei precedenti Governi".

Queste le parole di Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia vicina alle problematiche che vive il comparto dell’edilizia, che senza giri di parole afferma che occorre trovare un modo per "trasformare i crediti fiscali bloccati in liquidità immediata”.

Una proposta avanzata dalla deputata di Forza Italia prevede l’acquisto dei crediti da parte delle partecipate di Stato. “Come sempre detto - afferma Mazzetti - lo Stato deve diventare amico del cittadino e questo è un modo per dimostrarlo, senza carico per nessuno. Bisogna che il Governo riconosca la bontà di coloro che hanno utilizzato una legge dello Stato, per gli obiettivi di transizione energetica e per l'economia reale e che dia immediatamente risposta sul fronte crediti".

"C'è poi un punto non meno importante, sempre sottolineato dalle categorie economiche: la stabilizzazione del quadro normativo per consolidare e potenzialmente accrescere i benefici degli incentivi, come proposto anche ieri dal presidente Berlusconi. La mia proposta – spiega ancora Mazzetti è di instituire un'aliquota variabile e proporzionale ai lavori di efficientamento, dal 50% al 100% in su in base alla classe energetica aumentata – una regola chiara e fissa per 5 anni almeno – estendendo la misura a tutte le tipologie di immobili".

"In ballo – conclude Mazzetti – c'è la principale filiera economica del Paese, il Centrodestra è stato chiaro nel suo programma e deve essere conseguente nelle azioni governative".

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