Codice dei contratti e Testo Unico Edilizia: due norme da cambiare

01/12/2022

Il 2023 dovrebbe essere l'anno delle riforme che riguarderanno il Codice dei contratti pubblici (su cui è prevista la scadenza di marzo 2023) e del Testo Unico Edilizia (su cui si discute da anni senza venirne a capo).

Codice dei contratti: norma imprescindibile

Ad evidenziarlo è stata la parlamentare di Forza Italia Erica Mazzetti nel corso dell’audizione del Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in VIII Commissione. La Mazzetti ha sottolineato l’importanza di “chiudere a breve il nuovo codice degli appalti, imprescindibile per realizzate tutte le opere pubbliche, del Pnrr e non solo” purché con “cambi sostanziali rispetto all’attuale testo e soprattutto regole certe, per avere un vero e proprio manuale del costruttore”.

Relativamente agli appalti, ha indicato nei “consorzi stabili di PMI una buona pratica da incentivare e sostenere, in modo da garantire ampia partecipazione alla realizzazione delle opere pubbliche e anche una ricaduta economica sostanziale sul territorio”.

Testo Unico Edilizia da riformare

Le considerazioni sul piano normativo della parlamentare di Forza Italia si sono spostate anche:

  • sulla necessità di un “testo unico dell’edilizia che fornisca un quadro normativo omogeneo, senza più iniziative locali o regionali autonome o addirittura in contrasto”;
  • sul tema dei crediti incagliati, da sbloccare immediatamente, pensando anche “a incentivi stabili per il settore”.

Sempre sul settore delle costruzioni la Mazzetti ha suggerito di “affrontare con concretezza il tema della rigenerazione urbana” adottando il criterio della “demolizione e ricostruzione con perequazione”. La deputata FI ha ribadito il sostegno all’opera di riforma e di modernizzazione del Paese portata avanti dal Governo e dal suo Ministero grazie a opere “della legge obiettivo, ovvero il Ponte di Messina, dopo Mose e AV”. Il Ministro Salvini ha mostrato di concordare su molti punti.

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