Stop a cessione del credito e a sconto in fattura, FINCO: misura deflagrante per l'edilizia

17/02/2023

Il settore dell’edilizia è sotto shock dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge n. 11/2023 che mette uno stop all'uso delle opzioni previste dall'art. 121 del decreto Rilancio, e le reazioni iniziano a farsi sentire.

Blocco cessione credito e sconto in fattura: il commento di FINCO

Il quadro è allarmante, e a sottolinearlo per prima è Finco – Federazione Industrie Prodotti Impianti Servizi ed Opere Specialistiche per le Costruzioni - che definisce lo stop come una misura deflagrante per l’edilizia, evidenziando le ripercussioni gravi e purtroppo durature che la misura avrà sull’assetto di migliaia di imprese che lavorano e che già hanno i cassetti fiscali pieni ed i conti correnti vuoti. Conseguenze anche sul consumatore sia singolo che condominiale: cosa paradossale, secondo la Federazione, tenuto conto che la misura è nata soprattutto per tale categoria.

Duri i toni anche contro il blocco dell’acquisto dei crediti da parte di Regioni ed enti pubblici, definita come “una scelta controproducente già nel medio periodo anche per le casse dello Stato, senza contare gli aspetti di contenzioso che tale decisione indurrà. E tutto ciò in una situazione di blocco anche da parte delle Banche”.

Rimane la speranza di un ripensamento o, almeno, della ricerca di soluzioni alternative che non si limitino all’esenzione dallo stop per interventi per cui sia stata già presentata la Cila prima dell’entrata in vigore del decreto o  per i quali sia stata già adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori per i condomini, oppure alla limitazione della responsabilità in solido per i cessionari.

Richiesto incontro con il Governo

La soluzione potrebbe essere invece un decremento percentuale progressivo dell'agevolazione con una sua connessa stabilizzazione. Quello che infatti lo Stato considera un risparmio, secondo Finco diventerà invece una nuova spesa sotto forma di cassa integrazione, inevitabile per le imprese ormai al collasso e non in grado di sostenere i costi di forniture e dipendenti.

Proprio per questo, la Federazione conclude chiedendo al Governo un urgente confronto “per mettere a disposizione le conoscenze della principale rappresentanza italiana di produttori ed installatori di componenti e sistemi per l'efficienza energetica”.

 

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