Case Green, Forza Italia contraria a imposizioni da parte dell'Europa

21/03/2023

"La nostra posizione è molto chiara, nel PPE (Partito Popolare Europeo, ndr) già abbiamo ottenuto importanti modifiche: la legge non va bene per lo Stato italiano. Stiamo già subendo il bonus 110, pagandone le conseguenze, con questo provvedimento siamo riusciti ad efficientare nemmeno il 4% degli immobili e dovremmo efficientare, per arrivare alla classe D europea, un altro 75%. Le nostre condizioni nel patrimonio immobiliare non ci sono".

Lo ha affermato Erica Mazzetti (Forza Italia) nel corso della trasmissione "L'imprenditore e gli altri" condotta da Stefano Bandecchi in onda su Cusano Italia Tv.

Gli obblighi della Direttiva Green

Il chiaro riferimento è alla Direttiva Green approvata la settimana scorsa da parte della Plenaria del Parlamento Europeo, il cui via libero definitivo arriverà solo con il Trilogo, ovvero dopo il negoziato finale tra Consiglio Ue ed esecutivo europeo, a cui seguirà un nuovo passaggio in Plenaria.

Contestatissima in Italia la parte della direttiva che prevede i seguenti obblighi:

  • per gli edifici residenziali:
    • il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2030;
    • il raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2033.
  • per gli edifici non residenziali e pubblici:
    • il raggiungimento della classe energetica "E" entro il 2027;
    • il raggiungimento della classe energetica "D" entro il 2030

"Noi non siamo contro l'efficientamento energetico - conferma la Mazzetti - ma non ce lo possiamo permettere. Non è ad oggi possibile. Lavoriamo tutti per iniziare una serie di audizioni con le categorie del settore ma soprattutto poi si va dove ci sono i problemi concreti: chi non ha classe E ha problemi per avere un mutuo. Va bene l'efficientamento sismico, ma siamo contrari alle imposizioni da parte dell'Europa. La direttiva europea dice di portare entro il 2030 le case in classe E ed entro il 2032 in classe D, che sono diverse rispetto a quelle italiane, perché non scordiamoci che ogni regione ha i suoi termini per valutare l'attestato di prestazione energetica. Già è un problema unificare i due valori. Oltre a questo è l'obbligo che è sbagliato".

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