Conversione del Decreto Cessioni, Esodati del Superbonus preoccupati

29/03/2023

Siamo molto preoccupati riguardo alla conversione in legge del DL11/23 e al testo uscito dalla commissione Finanze. Gli emendamenti approvati ieri infatti sono ben lontani dal dare delle soluzioni. Potremmo registrare come unica nota positiva la proroga al 30 settembre, ma anche questa non serve a nulla senza la riapertura del mercato finanziario perché le società veicolo, che promettono di far ripartire gli acquisti, hanno bisogno di tempi eccessivamente lunghi per diventare operative e alla liquidazione si arriverebbe a fine anno.

Questo significa che anche questa unica nota positiva è assolutamente inutile perché non consentirebbe a nessuno di usufruire della possibilità di monetizzare crediti e quindi di completare i lavori.

Ribadiamo anche la necessità di interventi volti allo sblocco dei crediti che rappresenta il primario problema in quest’annosa questione. Le voci che si sono susseguite in questi giorni di una prossima apertura delle banche e di una futura piattaforma privata non ben precisata non forniscono nessuna certezza ai committenti e agli operatori del settore.

Ma la cosa più grave è che per i committenti privati il meccanismo della remissione in bonis può essere avviato solo se al 31 marzo non sia stato concluso un contratto di cessione e postergata la scadenza al 30/11, a patto che sia pagata una sanzione di 250 euro e che le cessioni vengano effettuate solo a favore di banche, società appartenenti a gruppi bancari, intermediari finanziari e assicurativi. Da un'indagine conoscitiva che abbiamo immediatamente attivato, risulta però che nessuna banca e nessun intermediario finanziario ha intenzione di rimettersi sul mercato per acquistare crediti fiscali.

Ne deduciamo che si tratta di un’altra trovata di un Governo che sta portando avanti delle azioni volutamente fallimentari, atte a evitare che i propri cittadini, tra i quali gli stessi suoi elettori, possano cedere i crediti, e fare compensare ad altri tali crediti con il chiaro intento di farglieli perdere. Fatto gravissimo perché si sta ledendo il principio del legittimo affidamento e si sta andando sempre più verso una deriva che mette il nostro Paese in serio pericolo.

L’opinione pubblica, a causa del continuo martellamento mediatico nato dalle esternazioni dei membri della maggioranza di governo che, senza esitazioni, hanno esposto dati falsi, ormai ritiene che chi ha usufruito degli incentivi fiscali in edilizia e chi ha operato nell’ambito degli incentivi edilizi sia un delinquente e un truffatore, ma si sbaglia. La stessa opinione pubblica dovrebbe invece esaminare gli eventi con la massima attenzione e capire che si sta creando un precedente pericolosissimo in cui si sta perdendo il diritto fondamentale di usufruire di una legge.

Oggi è toccato agli esodati del Superbonus, ma la nostra potrebbe essere solo la prima di una inimmaginabile serie di limitazioni e prevaricazioni che mettono in seria criticità il nostro sistema statale. Tutti i cittadini sono coinvolti perché sono state modificate delle leggi senza tenere conto di chi quelle leggi le stava ottemperando e con una assoluta mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini.

I francesi sono scesi in piazza e hanno bloccato il Paese perché il loro Governo e il loro Presidente hanno cercato di modificare una legge senza passare dal Parlamento, non certo per l’elevazione di due anni dell’età pensionabile come i media vogliono far credere.

I francesi si battono ancora una volta per difendere i principi fondamentali della democrazia: liberté, fraternité, egalité, quindi per pretendere il rispetto del cittadino. Diritto incontestabile che però noi italiani non riusciamo a ottenere a causa dei nostri politici ciechi, sordi e indifferenti al rispetto delle leggi.

“Lo Stato forte” spiegava Alcide De Gasperi, “non significa reazionario o arbitrario ma quello ove si rispetta e si fa rispettare la legge. La legge, cioè la Costituzione e tutte le altre leggi che servono per applicarla. E la sua forza non è fisica bensì morale”.

A cura di Associazione Esodati del Superbonus

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