Proroga Superbonus 110% unifamiliari, grave errore del MEF

01/04/2023

Con il comunicato Stampa n. 51 del 30 marzo 2023 il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha voluto (maldestramente) anticipare alcune modifiche che riguardano il Superbonus e la conversione in legge del Decreto Legge n. 11/2023 (Decreto blocca cessioni).

Fine lavori o spese sostenute?

Si legge sul sito del MEF “Superbonus 110% sulle unità unifamiliari, c’è tempo fino al 30 settembre per completare i lavori”. Il comunicato recita all’inizio:

Sei mesi in più per completare i lavori del Superbonus 110% sulle unità unifamiliari. Il nuovo termine passa, infatti, dal 31 marzo al 30 settembre 2023, sempre a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Lo prevede un emendamento al decreto-legge n. 11 del 16 febbraio 2023.

Comunicato MEF

Il primo errore è molto banale e stupisce che il Ministero non se ne sia accorto. La modifica inserita in un emendamento al disegno di legge di conversione del D.L. n. 11/2023 ha semplicemente modificato il secondo periodo, comma 8-bis, art. 119 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio) che nella sua versione definitiva disporrà:

Per gli interventi effettuati su unità immobiliari dalle persone fisiche di cui al comma 9, lettera b), la detrazione del 110 per cento spetta anche per le spese sostenute entro il 31 marzo 2023 30 settembre 2023, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30 per cento dell'intervento complessivo, nel cui computo possono essere compresi anche i lavori non agevolati ai sensi del presente articolo.

Come è semplice osservare, la disposizione (come qualsiasi altra che si riferisce a detrazioni fiscali) parla di “spese sostenute” e non di “lavori eseguiti”. Non vengono dati 6 mesi in più per completare i lavori ma per sostenere spese che rientrano nel superbonus 110%. Differenza sostanziale che consentirebbe di sostenere le spese entro quella data e completare i lavori successivamente. Un banalissimo errore che non dovrebbe essere commesso da un Ministero nell’era della comunicazione.

Un comunicato non modifica una legge

Altro aspetto da considerare è che il MEF da per cosa fatta questa proroga come se fosse già stata approvata. In realtà non solo un comunicato (anche di un Ministero) non può modificare una disposizione di legge ma nel caso di specie prima di dare per definitiva la proroga si dovrà attendere il voto della Camera dei Deputati del 3 aprile (che dovrà approvare il disegno di legge di conversione dopo la fiducia al Governo), poi il passaggio al Senato ed infine la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Se tutto procede senza intoppi, l'uffiicalità della proroga potrà arrivare non prima della seconda settimana di aprile ovvero ben oltre la scadenza del 31 marzo 2023 con un periodo di vacatio legis.

A cura di Ing. Gianluca Oreto

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