Superbonus e bonus edilizi: a quanto ammontano i crediti incagliati?

09/05/2023

L'ultimo aggiornamento della nostra indagine conoscitiva a cui hanno partecipato 2.014 utenti ha evidenziato un ammontare di crediti edilizi rimasti "incagliati" nella Piattaforma Cessioni dell'Agenzia delle Entrate pari ad oltre 1 miliardo di euro.

Crediti incagliati: a quanto ammontano?

Il dato, sicuramente parziale, ci ha consentito di evidenziare una problematica cui la legge di conversione del Decreto Legge n. 11/2023 (Decreto Cessioni) non ha ancora trovato un rimedio definitivo. Non sarà, infatti, una norma a creare le condizioni necessarie per la riapertura dei canali di acquisto dei bonus edilizi, chiusi (al momento irrimediabilmente) dopo un anno di continue, incessanti e spasmodiche modifiche al meccanismo di cessione dei crediti edilizi.

Dopo l'ultima chiusura di Poste Italiane di novembre 2022 è lecito domandarsi: a quanto ammontano le detrazioni maturate per uno degli interventi previsti dalla normativa fiscale che avrebbero voluto utilizzare uno dei meccanismi concessi dall'art. 121 del Decreto Legge n. 34/2020 (Decreto Rilancio)?

Una domanda a cui hanno provato a rispondere tutti con risultati molto differenti. Si ha una forbice di almeno 50 miliardi di euro tra il valore più cautelativo e quello più catastrofico.

L'interrogazione alla Camera

Al fine di provare a conoscere il dettaglio del problema è stata presentata da Enrico Cappelletti (M5S) alla Camera dei Deputati l'interrogazione a risposta in commissione 5-00797, indirizzata al Ministro dell'economia e delle finanze.

L'interrogazione chiede al Ministro dell'Economia quale sia l'esatto ammontare, dai dati in possesso dell'Agenzia delle entrate, dei crediti di imposta da bonus edilizi ceduti dai contribuenti e non ancora accettati dai cessionari dopo 30 giorni, quale risultante della piattaforma web di cessione dei crediti (detto «cassetto fiscale»), distinti per annualità e tipologia di bonus, e quali siano le iniziative legislative che intende intraprendere affinché sia facilitata l'accettazione dei crediti bloccati.

Le premesse

In premessa l'interrogazione ammette che:

  • ai sensi dell'articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (Decreto Rilancio), i soggetti che hanno sostenuto spese per gli interventi di ristrutturazione edilizia potevano optare, in luogo dell'utilizzo diretto della detrazione spettante, alternativamente, per un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dai fornitori che hanno effettuato gli interventi e da questi ultimi recuperato sotto forma di credito d'imposta, di importo pari alla detrazione spettante, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari, o per la cessione di un credito d'imposta di pari ammontare, con facoltà di successiva cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari;
  • i soggetti cessionari dei crediti d'imposta e delle detrazioni per interventi edilizi possono accedere tramite l'area autenticata del sito internet dell'Agenzia delle entrate alla «piattaforma cessione crediti», per visualizzare i crediti ricevuti, accettarli o rifiutarli. Dopo l'accettazione, i crediti saranno visibili nel «cassetto fiscale» e utilizzabili in compensazione tramite modello F24;
  • con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 85 dell'11 aprile 2023, della legge 11 aprile 2023, n. 38, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 16 febbraio 2023, n. 11, sono state introdotte dal Governo modifiche alle disposizioni sopra esposte bloccando di fatto, se non per alcune tipologie di interventi per i quali è stata posta una deroga, la possibilità di impiegare per nuovi interventi il meccanismo di sconto e cessione del credito, nonostante i meccanismi abbiano fortemente contribuito al rilancio del comparto economico, in particolare di quello edilizio;
  • con le nuove disposizioni introdotte dal provvedimento non viene affrontato in modo risolutivo il problema dei cosiddetti «crediti incagliati», nonostante le garanzie annunciate da parte del Governo che avrebbe individuato delle soluzioni in grado di sbloccare la cessione dei crediti. Ad oggi la situazione appare ancora in gran parte bloccata e continua ad alimentare gravissimi problemi economici di cittadini ed imprese che rischiano il fallimento della propria attività;
  • rispetto a tali aspetti si ritiene opportuno attivare un monitoraggio trasparente al fine di individuare con precisione la tipologia dei soggetti coinvolti e dell'ammontare degli importi per intraprendere iniziative legislative risolutive.
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