Codice Appalti 2023: inizia un nuovo percorso?

03/07/2023

L'1 luglio 2023 il Decreto Legislativo n. 36/2023 (Codice dei contratti pubblici) ha cominciato la sua fase di piena operatività con un transitorio che terminerà l'1 gennaio 2024.

Le dichiarazioni di Erica Mazzetti (Forza Italia)

Come afferma Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e componente VIII commissione, già relatrice della riforma del codice appalti "è l’inizio di un percorso che vedrà ripartire le opere nel nostro Paese, con garanzie di qualità e di sicurezza, per concluderle poi nei giusti tempi; è un giorno storico per chi vuole un Paese moderno, connesso, competitivo: entra in vigore da oggi il nuovo codice degli appalti”.

Secondo la Mazzetti, a cui saranno certamente sfuggite le problematiche applicative del nuovo corso (tra cui la qualificazione delle stazioni appaltanti o la definizione del nuovo DGUE), con l'operatività del nuovo Codice dei contratti sarà "più veloce avviare i cantieri e concluderli in tempo; dunque, i costi si riducono con benefici per tutto il sistema: da qui la scelta di ridurre le fasi progettuali. C’è un atteggiamento più attento e rispettoso verso imprese e professionisti che sono indispensabili, grazie alle risorse e alle competenze di cui dispongono, per realizzare materialmente le opere, in sinergia con la pubblica amministrazione che avrà più responsabilità ma anche più fiducia: ecco perché abbiamo spinto per il partenariato pubblico-privato".

Le colonne portanti del nuovo Codice dei contratti

"Il nuovo codice - continua la Mazzetti - poggia su delle colonne portanti che sono i principi del risultato, della fiducia, dell’apertura al mercato, della qualità dell’opera, ovviamente, e dal prossimo 1° gennaio anche della digitalizzazione. E ancora, si è affermato, grazie soprattutto a Forza Italia, il principio del garantismo che rende meno arbitrarie e schizofreniche le cause di esclusione, altro motivo di ulteriori costi: da oggi serve una sentenza definitiva ed è una modifica di civiltà".

A partire dall'1 luglio 2023, conclude la Mazzetti "grazie al taglio delle norme inutili e ripetitive, infine, le imprese utilizzano un codice che è un manuale del costruttore, molto più chiaro e soprattutto uniforme sul territorio nazionale. Le opere, grandi o piccole che siano, ma anche gli interventi di manutenzione, penso a quelli sulle infrastrutture esistenti o contro il rischio idrogeologico, sono essenziali per il nostro Paese: da oggi si torna a fare e a fare bene".

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