Superbonus e cessione del credito: imprese stremate

21/12/2023

Ormai è chiaro che la linea dettata dal Governo abbia prevalso nella definizione della prossima legge di Bilancio per il 2024 che domani sarà approvata con voto di fiducia dal Senato per poi passare all'altro ramo del Parlamento. Nessuna proroga o SAL straordinario di fine anno per il Superbonus 110%.

A meno di ripensamenti che potrebbero arrivare nel consueto Decreto Milleproroghe o in un provvedimento ad hoc, tutti i cantieri sospesi a causa del blocco della cessione, se ripartiranno, potranno accedere nel 2024 alla minore aliquota del 70%.

Una certezza che ha portato la Class Action Nazionale Edilizia (CANDE), da sempre impegnata nella lotta per lo sblocco dei crediti edilizi, ad un primo atto di forza con un comunicato stampa a firma del Presidente, Dott. Igor La Spada, che riportiamo di seguito.

Comunicato stampa CANDE

L’Associazione C.A.N.D.E. in rappresentanza di Imprese e professionisti del settore Edile oltre alla partecipazione e contributo di cittadini privati volontariamente iscritti che, stremati da una circostanza quella relativa alla questione crediti d’imposta e cessione del credito riconducibili ai bonus edilizi come da DL34/2020 convertito nella Legge 77/2020,

DENUNCIA

l’imminente se già non in corso, risoluzione dei contratti d’appalto per inadempienza contrattuale coinvolgendo privati – imprese – professionisti - istituti di credito – fondi – mediatori – media - Stato e tutto ciò che possa aver avuto a che fare con detta Legge, in un numero spropositato da mettere in enorme difficoltà ogni Palazzo di Giustizia presente sul territorio nazionale per almeno i prossimi 10 anni.

Il terrore incombe non solo per il fatto di vedere gran parte dei contribuenti defraudati delle loro abitazioni rimaste incomplete, delle loro attività volte al fallimento per mancanza di un ritorno di fondi da parte dello Stato tutt’altro garantiti proprio dalla Legge 77/2020 alla quale si è fatto affidamento, ma anche dalla circostanza di veder nascere contenziosi l’uno verso l’altro nella disperazione divenuta ora speranza, di poter recuperare il maltolto ma nei confronti di chi?

Imprese e professionisti in via di fallimento e chissà quanti ancora cadranno, privati cittadini con le proprie abitazioni sventrate e senza vedere la possibilità di rifarne uso, mercato dei crediti d’imposta senza alcun controllo e privi di un regolamento normativo che ne determini una soglia antiusura lasciando il massimo della speculazione in mano agli istituti di credito con extra profitti mai visti.

Quanto esposto, è stato già oggetto dei convegni di CANDE presso le sedi di Roma – Parlamento Europeo, Messina – Università centrale, Gravina in Puglia – Fondazione Benedetto XIII, che hanno evidenziato le criticità economiche e giuridiche dell’attuale e più volte emendato contesto normativo.

Ben consapevoli e rispettosi del diritto di cronaca, la nostra Associazione non può non farsi portavoce di una, ci si augura, condivisibile necessità.

Il troppo frequente abbinamento tra le imprese edili e i "truffatori del superbonus" è un malcostume della collettività che può e deve essere combattuto, anche sul piano dell'informazione.

Riferire di un contenzioso che vede coinvolti ditta e cittadino, ponendo in grande risalto il diritto del secondo al risarcimento per inadempimento nel compimento dei lavori, senza indulgere anche sulla mancata difesa della ditta che, nel recente caso del foro di Frosinone, è rimasta contumace, può far identificare nelle ditte la figura del contraente disonesto, minando ancora di più la fiducia negli operatori che hanno "subìto" le modifiche legislative in corso d'opera.

Soffermarsi (anche) sul fatto che una parte processuale, come la Ditta Edile citata in giudizio per inadempimento, potesse:

  1. citare in garanzia la sua assicurazione;
  2. sottoporre al Giudice un vizio di incostituzionalità della norma che ha "de facto" bloccato la cessione dei crediti da bonus edilizi, impattando su contratti di appalto in essere;
  3. chiedere al Giudice di rimettere alla Corte di Giustizia Europea l'interpretazione della normativa italiana rispetto alla norma unionale che invece caldeggia la ristrutturazione con il Green Deal Europeo e, da ultimo, con la c.d. Direttiva Casa Green: è ad opinione di CANDE un valore aggiunto che avrebbe dimostrato quella cautela nella funzione pubblica giornalistica che integra il rispetto della presunzione di non colpevolezza che informa la cronaca giudiziaria penale, secondo il Testo Unico del Giornalista in vigore dal 3.2.2016.

INSOMMA,

la nostra Associazione può ritenersi alla pari di un rilevatore di tensioni giudiziarie in procinto di esplodere proprio in prossimità delle scadenze previste di Legge in materia dei bonus edilizi nonché possibilità dello sconto in fattura e della cessione del credito oramai banditi dal Governo.

Oltre che una denuncia, la presente è da intendersi anche come petizione, affinchè si intervenga per contenere l’urto di una massa enorme di cittadini che necessariamente vorranno far ricorso alle sedi giudiziarie chiamando in causa chiunque, ivi compresa la figura dello Stato.

Uno strazio senza precedenti ed un costo enorme per le tasche dei cittadini e per le casse dello Stato medesimo.

Denunciamo dunque questo segnale premonitore e confidiamo in un intervento dai principi garantiti ed incondizionati già a partire dalla Corte Costituzionale.

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