Equo compenso e Codice Appalti: intervenga la cabina di regia

27/03/2024

Il ruolo dei professionisti nella progettazione di una qualsiasi opera è determinante. Per questo bisogna chiarire una volta per tutte i rapporti tra la normativa sull’equo compenso e la disciplina recata dal Codice dei contratti in tema di appalti di servizi di ingegneria e architettura con l’obiettivo di fornire un quadro nitido alle stazioni appaltanti, tutelando qualità del lavoro e qualità dell’opera”.

Lo ha affermato Erica Mazzetti, responsabile nazionale dipartimento Lavori pubblici di Forza Italia, in un question time al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, riferendo che “l’ANAC in un parere del mese scorso ha stabilito la correttezza del comportamento dell’ASL Salerno che, nell’esercizio della propria discrezionalità, ha omesso di escludere dalla gara le imprese che hanno formulato un ribasso tale da incidere sul compenso professionale”.

Codice Appalti, equo compenso e ANAC

Il riferimento è alla delibera 28 febbraio 2024, n. 101, con la quale l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha confermato la legittimità di un bando di gara pubblicato dopo l’entrata in vigore della Legge n. 49/2023, che non ha previsto il rispetto dell’equo compenso né escluso i partecipanti che lo hanno violato.

Questa decisione - spiega Mazzetti nel question time - è stata adottata in quanto, in assenza di un’indicazione precisa in merito, è legittima la ribassabilità dell'intero importo posto a base di gara”.

In sostanza, spiega la Mazzetti, l’ANAC “ha autorizzato una ASL a ‘non rispettare’ le regole della legge 49/2023 sull’equo compenso, per quanto riguarda le gare pubbliche e i servizi progettazione. Tale decisione proviene da una interpretazione dell’ANAC, organo di vigilanza e non deputato a fare le leggi che devono essere prodotte e chiarite da altri organismi”.

Nella risposta il Mit conferma, infatti, l’attenzione all’importanza della giusta retribuzione dei professionisti confermando “l’intenzione nella prossima Cabina di regia siano concordate le modalità per chiarire il coordinamento tra i due interventi normativi al fine di fornire un chiarimento alle stazioni appaltanti sotto forma di parere, ovvero tramite gli appositi coordinamenti normativi”.

Questa – conclude Erica Mazzetti - è la strada corretta, come stabilito dal codice appalti, e sono certa che a breve arriverà il chiarimento necessario da parte della cabina di regia governativa”.

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