Progettazione sostenibile
Paola Gallo (a cura di)

ISBN: 88-8125-858-7
Edizione: 2005
GRATUITA
5.00 €
Architettura, Prestazioni e Tecnologia
Dal 1996 è attivo il “Centro Interuniversitario di Ricerca per l’Architettura Bioecologica e l’innovazione Tecnologico per l’Ambiente” ABITA che rappresenta uno dei primi esempi istituzionali di collaborazione scientifica interuniversitaria nel settore dell’architettura per l’ambiente. Fin dall’inizio della sua attività il Centro è stato concepito per collegare strutture di ricerca universitarie, per promuovere la cooperazione, lo scambio di informazioni, dati, metodi e programmi per sviluppare una migliore attività di ricerca, di insegnamento sui concetto di sostenibilità e per la diffusione dei principi della bioecologia in architettura e nelle tecnologie ambientali.
L’ intento è quello di sviluppare nelle Facoltà di Architettura che partecipano al Centro ABITA un supporto e una diffusione delle strategie di sostenibilità nei vari settori disciplinari, incoraggiando gli scambi di informazioni e traendo vantaggio dal confronta dei risultati della didattica ed elevando le caratteristiche e gli standard di queste trattazioni nell’insegnamento universitario.
Una delle finalità istituzionali infatti è sempre stata quella della formazione universitaria e di specializzazione post laurea, che si è concretizzata nella istituzione dei Corsi di perfezionamento e nei Corsi di Master di II livello, con collaborazioni ed estensioni a livello europea che vedono le tematiche della progettazione ambientale ai centro della formazione didattica.
Il MASTER di II° livello Architettura Bioecologica e Innovazione Tecnologica per l’Ambiente nasce nel 2003 come risposta all’elevato interesse espresso sia dalle pubbliche amministrazioni che dalle aziende e dalle imprese verso una gestione consapevole delle risorse ambientali e una progettazione sostenibile del territorio antropizzato. Nel quadro del processo di trasformazione a cui saranno sottoposte le città nell’attuazione del protocollo di Kyoto, con le sue ricadute normative come la direttiva europea sull’energy conservation in buildings, i decreti ministeriali sui certificati verdi e sui titoli di risparmio energetico, le competenze fornite da tale fanno riferimento alla oggettiva urgenza di risolvere il problema energetico-ambientale nel settore civile, nella prospettiva di definire nuove professionalità con una formazione più specialistica e orientato degli attori del processo edilizia che integrino le conoscenze e le competenze di base della pianificazione e della progettazione acquisite nei corsi universitari. L’esigenza di una maggiore sostenibilità ambientale e di una corretta gestione energetico degli edifici necessito di uno elevata qualità del processo di pianificazione e gestione del territorio e di realizzazione delle opere in base a criteri di eco-compatibilità ambientale. Lo studente di riferimento del master non è quindi l’architetto, ma anche altre figure professionali e tecniche operanti nell’ambito della pianificazione urbana, quali l’urbanista, l’ingegnere ambientale, sia neolaureato che consulente, funzionario o dirigente nell’ambito delle pubbliche amministrazioni, delle società di consulenza e di progettazione, sia l’ingegnere civile o edile e il progettista tecnico.