Espropriazione per pubblica utilità

Antonino Cimellaro , Pierluigi Rotili

Espropriazione per pubblica utilità
Editore: Maggioli
ISBN: 88-916-3924-0
Formato: 17 x 24 cm | 292 pagine
Edizione: Febbraio 2020 | II Edizione
ORDINARIA
4.00 €
CORRIERE
5.00 €

Le risposte ai quesiti più frequenti commentate con la prassi e la giurisprudenza

Questa seconda edizione, in versione aggiornatissima, offre al lettore uno strumento chiave per orientarsi efficacemente nel vasto campo dell’espropriazione per pubblica utilità.

L’opera fornisce una soluzione al problema della frammentazione e dispersione dei dati e delle informazioni su questa tematica. Molti contenuti, alcuni anche di dubbia attendibilità, si trovano in rete senza una adeguata organizzazione, con la conseguenza di generare confusione negli operatori e il rischio di giungere a conclusioni sbagliate. Il presente manuale, allora, si pone l’obiettivo di offrire in un unico quadro completo, organizzato e dettagliatamente esplicato quanto è necessario conoscere della materia e delle sue numerose sub-fasi, ognuna legata all’altra da stretta interdipendenza e caratterizzata per sé da notevoli problematiche.

Il volume, oltre a commentare e a fornire un’autorevole interpretazione della norma, offre al lettore soluzioni pratiche ai quesiti più frequenti con precisi riferimenti alla giurisprudenza recente e significativa.

Ulteriore valore a questa nuova edizione è dato dall’appendice normativa annotata con la prassi e la giurisprudenza e con un indice analitico completo e dettagliato per coadiuvare il lettore nella ricerca rapida ed efficace degli argomenti da approfondire.

Lo sforzo degli autori, con una esperienza pluridecennale nel settore, è teso a dare ai lettori uno strumento esaustivo e chiaro in forma di domande e risposte, in modo che ogni operatore e interprete sia reso interlocutore diretto dei vari passaggi di cui si compone l’istituto espropriativo.

Autori
Antonino Cimellaro
Avvocato in Roma, patrocinante in Cassazione, opera e lavora nel campo delle opere pubbliche con particolare riferimento alle procedure ambientali e autorizzatorie (Conferenza di servizi, Accordi di programma, ecc.) nonché in tema di espropriazioni per pubblica utilità. Autore di pubblicazioni in materia e collaboratore di riviste di settore.
Pierluigi Rotili
Avvocato in Roma, consulente in materia di opere pubbliche con particolare riferimento alle procedure ambientali e autorizzatorie (Conferenza di servizi, VIA, ecc.), appalti e subappalti, espropriazioni per pubblica utilità. In tali ambiti è autore di numerose pubblicazioni e collabora con riviste specializzate.

Indice

PARTE I - Articoli 1-6

1 – Nozione

1) Cosa si intende per espropriazione per pubblica utilità?

2 – Principi fondamentali e fonti normative

1) Quali sono i principi e le norme che regolano l’espropriazione per pubblica utilità?

3 – I soggetti: l’espropriante, l’Ufficio Espropri, l’espropriatointestatario catastale e il proprietario effettivo. La delega dei poteri (art. 6)

L’autorità espropriante promotore e beneficiario

1) Cosa si intende per espropriante e per Ufficio Espropri?

2) Chi sono, per legge, i titolari del potere espropriativo?

3) Anche i privati possono essere titolari dei poteri espropriativi?

4) I soggetti pubblici o privati – titolari per legge – possono delegare i poteri espropriativi?

5) Come si compone l’Ufficio Espropri?

6) Può il Dirigente dell’Ufficio Espropri delegare i propri poteri?

7) Anche i soggetti privati devono costituire l’Ufficio Espropri?

8) Vi sono poteri residuali del Sindaco o del Presidente della Provincia?

9) Gli espropri possono essere condotti in forme associate?

10) Vi è differenza tra delega dei poteri espropriativi e concessione “traslativa” di tali poteri?

L’espropriato

11) Chi è l’espropriato e a chi vanno inviate le comunicazioni d’avvio del procedimento?

12) Come deve comportarsi l’intestatario catastale che non sia più proprietario effettivo?

13) È sempre sufficiente, per l’autorità espropriante, provvedere

alle notifiche degli atti espropriativi al soggetto che risulta proprietario catastale dell’area interessata?

14) A tutti i comproprietari devono essere effettuate le comunicazioni?

15) Come si effettuano le notificazioni/comunicazioni dell’avviso di avvio del procedimento?

16) Cosa avviene se è certificata la morte del destinatario della notifica (intestatario catastale oppure proprietario effettivo)?

17) Cosa avviene in caso di assenza o irreperibilità del destinatario delle comunicazioni?

4 – L’oggetto dell’espropriazione: i beni e i diritti espropriabili (art. 4)

1) Quali sono i beni o i diritti espropriabili?

2) Quali beni non si possono espropriare?

3) Possono espropriarsi i beni pubblici demaniali quando la demanialità è cessata in via tacita?

4) Le pertinenze di beni demaniali sono espropriabili?

5) Possono essere espropriati i beni del patrimonio indisponibile?

6) Anche gli usi civici sono soggetti all’espropriazione?

7) Possono essere espropriati i beni delle società privatizzate?

8) Possono essere espropriati i beni della Santa Sede o altri edifici di culto?

9) Vi sono espropri di diritto internazionale?

5 – Ambito di applicazione nei confronti delle Regioni e delle Province Autonome di Trento e Bolzano (art. 5)

1) Come si applica per le Regioni il nuovo Testo Unico Espropri?

2) Vale ancora la distinzione tra potestà concorrente e potestà esclusiva?

3) Quali sono i principi fondamentali della materia?

4) Quali sono i principi generali dell’ordinamento?

PARTE II  - Articoli 7-14

1 – Le fasi dell’espropriazione (art. 8)

1) Quali sono le fasi dell’espropriazione?

2 – I vincoli espropriativi e conformativi (artt. 9-11)

Nozione e differenze

1) Come si distinguono i vincoli?

2) Quali sono i vincoli conformativi?

3) Quali sono i vincoli preordinati all’esproprio o sostanzialmente espropriativi?

4) Cosa sono i vincoli strumentali?

Le particolarità

5) Come va considerata la destinazione a verde o a parco pubblico?

6) Come va considerata la destinazione a viabilità?

7) Quale destinazione ha l’edilizia scolastica/universitaria?

Durata

8) Quale durata hanno i vincoli?

Procedimento

9) L’apposizione del vincolo va preceduta dalla comunicazione di avvio del procedimento?

10) Vi sono deroghe ed eccezioni all’invio della comunicazione?

11) Quale procedura si segue ordinariamente per l’apposizione del vincolo?

12) Vi sono vincoli derivanti da atti diversi dai Piani Urbanistici?

13) Il vincolo espropriativo può derivare dall’approvazione del progetto?

Reiterazione

14) Decaduto il vincolo, entro quanto tempo è possibile reiterarlo?

15) Cosa avviene, dopo la scadenza, se il vincolo non viene reiterato?

16) La reiterazione del vincolo può essere implicita?

17) Quali sono modi e termini per la reiterazione?

18) In caso di reiterazione, va comunicato l’avvio del procedimento?

19) Come si calcola l’indennizzo da reiterazione?

20) Quale difesa ha il proprietario quando il vincolo decaduto non viene reiterato?

3 – La dichiarazione di pubblica utilità (artt. 12-13)

1) Quali atti comportano la dichiarazione di pubblica utilità?

2) Le varianti ai progetti devono assicurare la conformità o meno allo strumento urbanistico?

3) Quali sono natura ed effetti della pubblica utilità?

4) La Conferenza di servizi produce sempre la dichiarazione di pubblica utilità?

5) Quale progetto vale come dichiarazione di pubblica utilità?

6) Per i Comuni, vale la competenza del Consiglio o della Giunta

in tema di approvazione dei progetti definitivi?

7) Che valenza hanno il programma triennale e l’elenco annuale?

8) È possibile l’approvazione delle varianti in corso d’opera (es. nelle fasce di rispetto stradali e ferroviarie)?

9) Qual è l’effetto della dichiarazione di pubblica utilità?

10) È necessario indicare espressamente nell’atto (di approvazione

del progetto, del piano, etc.) che lo stesso vale anche come dichiarazione di pubblica utilità?

11) Se l’approvazione del progetto definitivo, con valenza di dichiarazione di pubblica utilità, viene sottoposta a prescrizioni, ciò significa che anche l’efficacia della p.u. è subordinata al rispetto di tali prescrizioni?

12) La proroga e la rinnovazione della dichiarazione di pubblica utilità hanno gli stessi presupposti?

13) L’impugnazione della dichiarazione di pubblica utilità deve essere fatta da tutti i destinatari?

14) Quali sono e quanti sono i termini della dichiarazione di p.u.?

15) Si possono fissare termini superiori a cinque anni?

16) La scelta dell’area da espropriare è contestabile?

17) Come devono essere indicati i mezzi finanziari?

18) Cosa comporta l’inefficacia della dichiarazione di pubblica utilità?

19) Chi approva la pubblica utilità per opere conformi allo strumento urbanistico?

20) Quale procedura è invece prevista per le opere non conformi?

21) Anche per le opere non comunali si deve rispettare la procedura dell’art. 19 T.U. Espropri?

22) Può esservi l’espropriazione di beni non soggetti a trasformazione?

PARTE III - Articolo 15

1 – L’accesso ai fondi per operazioni planimetriche e preparatorie: le fasi della procedura

1) Quali sono le finalità dell’accesso ai fondi per operazioni planimetriche e preparatorie?

2) Chi è l’autorità competente ad emanare i provvedimenti d’accesso alle proprietà private?

3) Le operazioni previste dalla norma sono obbligatorie per la legittimità di un progetto?

4) Il consenso del privato elimina la necessità del provvedimento coattivo?

5) Chi sono i soggetti interessati dall’esecuzione dell’accesso?

6) Come si effettuano le comunicazioni e le osservazioni?

7) Quale può essere il contenuto delle osservazioni?

8) Chi sono i tecnici abilitati ad eseguire le operazioni?

9) Quale procedura delinea la legge?

10) Come si svolge l’esecuzione dell’accesso?

11) Quali conseguenze economiche comporta l’accesso?

12) Quando può definirsi illegittimo l’accesso ai fondi?

13) Si può impugnare il provvedimento d’accesso?

PARTE IV - Articoli 16-17

1 – L’avvio del procedimento diretto alla pubblica utilità (art. 16)

1) Quale soggetto promuove il procedimento per l’adozione della dichiarazione di pubblica utilità?

2) Con quale modalità si effettua l’invio dell’avviso di avvio del procedimento e del deposito degli atti?

3) Quali sono le conseguenze dell’omissione dell’avviso di cui all’art. 16 comma 4 del D.P.R. n. 327 del 2001?

4) In caso di mancanza dell’avviso ex art. 16, comma 4, è possibile invocare il principio di cui all’art. 21-octies comma 2, L. n. 241 del 1990?

5) È possibile, in caso di omissione dell’avviso di cui all’art. 16, comma 4, T.U. Espropri, invocare l’esimente di cui all’art. 13, comma 1, della L. 241/1990, nel caso di intesa Stato/Regione?

6) Se i destinatari sono superiori a 50, è obbligatoria la comunicazione nelle forme della pubblicità di massa?

7) Quale contenuto devono avere gli avvisi di avvio del procedimento?

8) Il coltivatore non proprietario ha diritto a ricevere la comunicazione di avvio del procedimento?

9) Quando il proprietario può richiedere l’acquisizione dei beni residui (reliquati)?

10) Cosa si deve intendere per “destinatari” della comunicazione?

11) Cosa può chiedere il proprietario e che valore hanno le osservazioni all’avvio del procedimento?

12) L’avvio del procedimento è necessario pure per le infrastrutture strategiche di cui alla “legge Obiettivo”?

13) L’omissione dell’avviso di avvio del procedimento comporta sempre l’annullamento della dichiarazione di pubblica utilità?

14) La piena conoscenza del procedimento può essere equivalente al formale avviso di avvio del procedimento?

2 – La comunicazione dell’efficacia dell’atto di approvazione del progetto (che vale come dichiarazione di pubblica utilità) (art. 17)

1) Quale effetto determina la comunicazione di cui all’art. 17?

2) Quali sono le modalità della comunicazione?

3) La comunicazione deve essere diretta e personale oppure può farsi in forma collettiva?

4) Vi sono termini della comunicazione per l’espropriante e per il riscontro da parte degli espropriandi?

5) Quale soggetto è deputato alla comunicazione?

6) Quali sono contenuto e funzione della comunicazione?

7) Possono essere congiuntamente effettuati gli adempimenti di cui agli artt. 17 secondo comma e art. 20 primo comma del D.P.R. 327/2001?

8) La comunicazione della dichiarazione di pubblica utilità è elemento essenziale della stessa?

PARTE V - Indennità

1 – Procedura per la determinazione e l’offerta dell’indennità provvisoria e dell’indennità definitiva (artt. 20-21). Il deposito delle indennità e lo svincolo (artt. 21 e 26)

1) Quale procedura è prevista per la determinazione dell’indennità provvisoria prima dell’offerta stessa?

2) Come occorre procedere per l’offerta dell’indennità provvisoria?

3) Come può rispondere l’espropriando di fronte all’offerta?

4) In quali casi si può corrispondere un acconto delle indennità?

5) Quali effetti ha il deposito delle indennità?

6) È possibile autorizzare lo svincolo delle indennità in presenza di giudizio di opposizione alla stima?

2 – Il momento determinativo delle indennità (art. 32)

1) A quale momento si deve ancorare la determinazione dell’indennità provvisoria?

2) Quali sono le caratteristiche del bene di cui tener conto al momento della determinazione dell’indennità?

3) Che differenza c’è tra vincoli espropriativi e vincoli conformativi?

4) Cosa può impedire di tener conto della situazione urbanistica dell’area al momento dell’atto di trasferimento del bene (con decreto o cessione)?

5) Al momento di determinare l’indennità di cosa si tiene conto a fini valutativi?

3 – L’esproprio parziale. Il deprezzamento (art. 33)

1) In caso di esproprio parziale l’indennità di esproprio comprende anche il deprezzamento delle parti residue rimaste in proprietà all’espropriato?

2) Come si determina l’indennità nei casi di esproprio parziale?

3) Il deprezzamento delle parti residue vale anche nei casi di esproprio di aziende?

4) Il deprezzamento va calcolato anche in caso di asservimento e costituzione di servitù?

5) Si tiene conto dell’esproprio parziale nei casi di espropriazione illegittima?

6) L’esproprio parziale richiede l’identità del proprietario della parte espropriata e della parte residua?

7) L’esproprio parziale (con il calcolo della diminuzione di valore della parte residua) è compatibile con la espropriazione di area sita in fascia di rispetto?

4 – Regime fiscale (art. 35)

1) La tassazione delle plusvalenze concerne anche le somme percepite per effetto di una occupazione senza titolo ex art. 42-bis?

2) Quando si applica la ritenuta del 20%?

3) Quali zone del piano urbanistico sono soggette alla ritenuta in caso di esproprio?

4) Per le zone assoggettate a tassazione vale la classificazione legale oppure conta l’effettiva destinazione?

5) Vi sono esenzioni all’applicabilità della ritenuta?

6) È applicabile l’ICI (oggi IMU) alle espropriazioni?

7) Come e a chi si applica l’imposta di registro?

8) Sono previste le imposte ipotecarie e catastale?

9) È applicabile l’IVA in materia d’espropriazione?

10) Vale in materia l’imposta di bollo?

5 – Opere private di pubblica utilità (art. 36)

1) Che natura ha il piano per l’edilizia economica e popolare?

2) Si tiene conto degli oneri di urbanizzazione nella determinazione delle indennità relative ai piani urbanistici di iniziativa privata?

3) Quale soggetto è legittimato passivo nel giudizio per l’opposizione alla stima dell’indennità in tema di edilizia residenziale pubblica?

6 – Aree legittimamente edificate. Le costruzioni (art. 38)

1) Come si determinano le indennità di esproprio delle costruzioni?

2) Come vanno considerati i fabbricati abusivi?

3) La legittimità degli edifici si valuta solo a fini urbanistici ed edilizi?  

4) Come si valutano le pertinenze, i cortili ed i giardini?

7 – Determinazione dell’indennità nel caso di esproprio di un’area edificabile (art. 37)

1) Quando un’area può dirsi legalmente edificabile a fini espropriativi?

2) Cosa si intende per valore venale?

3) Quando può valere il criterio dell’edificabilità di fatto?

4) Tra edificabilità e non edificabilità sussiste il “tertium genus”?

5) Cosa sono le aree comprese nelle zone “F”?

6) Come devono considerarsi le zone “F” e quale indennità è prevista?

7) Quale metodo è preferibile per determinare il valore venale?

8) Quale indice si applica per determinare l’indennità nei piani urbanistici aventi valenza conformativa/espropriativa?

9) Quali sono gli interventi di riforma economico/sociale che possono giustificare una indennità ridotta del 25%?

10) Quando va dato il “premio” del 10%?

11) Come si classificano le aree comprese nelle fasce di rispetto?

12) Per aree edificabili è dovuta l’indennità aggiuntiva calcolata sul VAM di cui al comma 9 dell’art. 37?

13) Come si qualificano gli interessi sull’indennità?

14) In un fondo valutato come edificabile, il soprassuolo arboreo va calcolato a parte?

15) La destinazione a discarica di una determinata area vale alla qualificazione della stessa come area edificabile?

16) È indennizzabile il ristoro del pregiudizio strettamente arrecato all’attività produttiva (azienda) artigianale o industriale?

8 – Le aree inedificabili. Le aree agricole. Indennità aggiuntive per il coltivatore e l’imprenditore agricolo professionale (I.A.P.) (artt. 40-42)

1) Dopo la sentenza 181/2011 della Corte Costituzionale che ha abrogato il criterio del VAM (valore agricolo medio), rimane la divisione tra aree edificabili e aree inedificabili/agricole?

2) Perché la Corte Costituzionale ha fatto salvo l’art. 40, comma 1, del T.U. espropri?

3) Il VAM esiste ancora? L’indennità aggiuntiva di cui al comma 4 dell’art. 40 T.U. Espropri è da calcolarsi secondo il valore agricolo medio (VAM) pur dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 181/2011?

4) Ma tutte le aree non edificabili sono perciò agricole?

5) L’indennità di esproprio di un’area non edificabile deve essere sempre determinata in base al valore agricolo?

6) In caso di area effettivamente agricola (coltivata) quali sono gli elementi da prendere a base per calcolare l’indennità?

7) È dovuta all’imprenditore agricolo a titolo principale (oggi I.A.P. cioè imprenditore agricolo professionale) l’indennità aggiuntiva – ex art. 40, comma 4 – come spettante al coltivatore diretto?

8) È prevista oggi la triplicazione dell’indennità per il proprietario coltivatore diretto?

9) Il soprassuolo arboreo va sempre indennizzato in modo autonomo?

10) Nella valutazione di un’azienda agricola di cosa deve tenersi conto ai fini dell’indennità?

11) Valgono i principi dell’esproprio parziale nei casi di azienda agricola?

12) Come vanno valutati i boschi e le attività agro-silvo-pastorali?

13) Ma se si corrisponde il valore venale (agricolo), può essere corrisposta anche l’indennità aggiuntiva?

14) Il verde agricolo deve riguardare solo interessi agricoli?

Il coltivatore diretto

15) Chi è il coltivatore diretto non proprietario (nella figura del fittavolo, mezzadro o compartecipante) ed è sempre dovuta l’indennità aggiuntiva ex art. 42 T.U. Espropri?

16) Come si prova la qualità di coltivatore ai fini del riconoscimento dell’indennità aggiuntiva?

17) Quali le differenze, nel sistema delle espropriazioni, tra coltivatore e imprenditore agricolo?

18) Il coltivatore diretto (non proprietario) può convenire la cessione volontaria?

19) Se la procedura espropriativa non si conclude con il decreto o la cessione ma sfocia in occupazione illegittima, il coltivatore (non proprietario) ha diritto all’indennità aggiuntiva?

20) A seguito dell’occupazione d’urgenza del fondo cosa accade al diritto del coltivatore?

21) La cessione volontaria richiede una forma precisa?

9 – La Commissione Provinciale Espropri (art. 41)

1) Quale ruolo svolge la Commissione Provinciale Espropri?

PARTE VI - La conclusione e gli esiti del procedimento

1 – Il decreto d’esproprio (artt. 22-23-24)

1) Quando si verifica il trasferimento della proprietà?

2) Quali sono gli effetti “automatici” del decreto? Tra gli stessi vi è anche l’acquisizione del possesso utile ai fini dell’usucapione?

3) In particolare, il decreto di esproprio comporta automaticamente l’acquisto del possesso utile anche ai fini dell’usucapione?

4) Cosa avviene quando il decreto d’esproprio non sia eseguito nei due anni dalla sua emanazione?

5) La mancata emanazione del decreto d’esproprio nei termini previsti dalla dichiarazione di pubblica utilità comporta il venir meno dell’accordo sull’indennità intervenuto per effetto della accettazione della stessa da parte dell’espropriato?

6) Se il privato chiede, invece del decreto, solo la cessione volontaria, l’espropriante è obbligato a stipularla?

7) Cosa occorre indicare nel decreto d’esproprio relativamente all’indennità?

8) Il decreto d’esproprio che contenga errori è illegittimo?

9) Quali effetti ha la notificazione del decreto?

10) In caso di mancata notifica, entro quando si può impugnare il decreto d’esproprio?

11) Cosa deve provare l’espropriante alla data del decreto d’esproprio in relazione alle indennità?

12) Quando e come va fatta la trascrizione del decreto?

13) L’emanazione del decreto d’esproprio deve essere preceduta necessariamente dal frazionamento?

14) È ammissibile la revoca del decreto d’esproprio?

15) Il decreto emanato e non impugnato è valido ed efficace se la dichiarazione di pubblica utilità è annullata?

2 – La cessione volontaria (art. 45)

1) Qual è la forma dell’atto di cessione volontaria?

2) C’è differenza tra cessione volontaria e accordo sull’indennità?

3) Quali sono natura ed effetti della cessione volontaria?

4) Possono sussistere atti preliminari di cessione volontaria?

5) È ancora dovuta la triplicazione dell’indennità per aree agricole in caso di cessione volontaria?

6) Se il proprietario che ha accettato l’indennità e chiesto di stipulare la cessione si rifiuti poi di presenziare alla stipula, si può emettere il decreto d’esproprio?

7) L’acquisto per cessione volontaria è a titolo originario come per il decreto?

8) Da quando è possibile stipulare la cessione volontaria?

9) È possibile stipulare la cessione della sola propria quota di proprietà?

10) Cosa distingue la cessione volontaria dall’ordinario atto di compravendita?

11) In caso di cessione, quale regime fiscale si applica?

12) È possibile richiedere il decreto ingiuntivo per indennità accettate e non corrisposte?

13) Quale giudice può sindacare la validità della cessione volontaria?

3 – L’asservimento (servitù) per via espropriativa – I “danni indiretti” (art. 44)

1) Quali sono le ipotesi normative regolate dall’art. 44 T.U. Espropri?

2) Quali sono i requisiti delle due fattispecie di cui all’art. 44 T.U. Espropri?

3) Quale giudice è competente per le due fattispecie?

L’asservimento/servitù

4) Come si costituisce la servitù per via espropriativa?

5) Come si determinano le indennità di asservimento?

6) L’indennità di asservimento può coincidere con l’indennità di esproprio?

7) Nelle servitù di elettrodotto quale è il fondo dominante?

8) A chi spetta l’indennità di servitù?

9) Il diritto all’indennità di servitù si prescrive?

10) Si applicano le regole ordinarie ai casi di servitù imposta per via espropriativa?

I danni indiretti

11) Cosa sono e come si valutano i “danni indiretti”?

12) Quale giudice è competente in merito ai c.d. “danni indiretti”?

4 – La retrocessione (artt. 46-47-48)

Retrocessione totale (art. 46)

1) Nel caso di non esecuzione dell’opera programmata e allorché vi sia stato il decreto d’esproprio che diritto ha l’ex proprietario di ottenere indietro l’area espropriata?

2) Entro quanto si prescrive il diritto alla retrocessione totale?

3) Cosa avviene se è stata realizzata un’opera diversa da quella programmata e prevista nel decreto d’esproprio o nella cessione volontaria?

4) La retrocessione totale è possibile anche quando il bene sia stato acquisito (per un’opera mai realizzata) con cessione volontaria?

5) Quale soggetto può chiedere la retrocessione?

6) Quale procedura e quale criterio si applicano per calcolare l’indennità (prezzo di retrocessione)?

7) A quale giudice deve rivolgersi il proprietario nei casi suindicati di retrocessione totale?

Retrocessione parziale

8) Quando un’opera viene eseguita solo in parte sui fondi espropriati, quali pretese vantano i proprietari delle aree espropriate e non utilizzate?

9) Esiste ancora il diritto di prelazione del Comune?

10) Quali adempimenti fiscali sono collegati alla retrocessione?

11) È inquadrabile nelle ipotesi di retrocessione la domanda di restituzione di aree occupate e non utilizzate ma non espropriate?

PARTE VII - L’occupazione e l’utilizzazione di un bene per scopi di interesse pubblico, in assenza del valido provvedimento ablatorio (art. 42-bis)

1 – L’occupazione illegittima: utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di interesse pubblico

1) Quando si applica la norma dell’art. 42-bis T.U. Espropri?

2) Se non viene emanato il provvedimento ex art. 42-bis, come può cessare l’illecito spossessamento del bene occupato senza titolo?

3) Cosa deve fare, pertanto, l’autorità che utilizza il bene modificato senza titolo?

4) Cosa può fare il proprietario, in caso di inerzia, dell’autorità?

5) Va effettuata, nella fattispecie, la comunicazione dell’avvio del procedimento prima di emanare l’atto di acquisizione?

6) Quali sono i requisiti dell’atto di acquisizione?

7) Quale indennizzo spetta – in tali casi – al proprietario del bene e qual è il giudice competente?

8) In caso di espropriazione/occupazione senza titolo a quale momento deve riferirsi la valutazione dei beni?

9) A quale giudice si deve rivolgere il proprietario che non si ritenga soddisfatto delle somme offerte con il provvedimento ex art. 42-bis?

10) Il passaggio della proprietà in capo all’autorità espropriante è immediato?

11) L’atto di acquisizione deve essere registrato, trascritto e volturato?

12) A chi deve essere trasmesso l’atto di acquisizione?

13) Vi è un termine entro il quale emanare l’atto di acquisizione?

14) L’art. 42-bis si applica anche ai fatti anteriori alla sua entrata in vigore (avvenuta per effetto dell’art. 34 del D.L. 98/2011 convertito nella legge 111/2011)?

15) Quale criterio si utilizza per il risarcimento del danno nell’ipotesi di espropriazione (occupazione illegittima) di suoli non edificabili?

16) La domanda proposta solo per il risarcimento del danno da occupazione illegittima può convertirsi in opposizione alla stima per la determinazione dell’indennità legittima di esproprio?

17) Se, ai sensi dell’art. 42-bis, comma 4, del T.U. Espropri, non viene liquidato entro trenta giorni l’indennizzo previsto nel provvedimento di acquisizione, ciò comporta la caducazione di tale provvedimento?

18) È legittimo il diniego di restituzione di un’area occupata e utilizzata senza titolo (nella specie, senza la dichiarazione di pubblica utilità)?

19) In caso di affidamento della gestione di un servizio (es. idrico) con realizzazione di manufatti senza titolo, chi è il soggetto che emana il provvedimento ex art. 42-bis come “utilizzatore” del bene?

20) Quale parte di un bene occupato può essere oggetto del provvedimento ex art. 42-bis T.U.?

21) Se vi è stata sentenza, passata in giudicato, che abbia ordinato la restituzione dell’area utilizzata senza titolo, è possibile egualmente emanare l’atto di acquisizione ex art. 42-bis?  

22) Il provvedimento di “acquisizione sanante” ex art. 42-bis T.U. Espropri può essere emanato a discrezione dell’autorità, sia per l’acquisizione definitiva in proprietà sia per l’asservimento o altro diritto minore?

23) Qual è l’autorità che deve emettere il provvedimento dell’art. 42-bis?

24) A quale organo dell’autorità competente spetta l’adozione del provvedimento di acquisizione sanante ex art. 42-bis?

2 – L’usucapione

1) È ammissibile, in luogo del provvedimento dell’art. 42-bis, eccepire o domandare l’usucapione “pubblica”?

2) Quali sono gli atti che interrompono il decorso del tempo ai fini dell’usucapione?

3) A chi appartiene la giurisdizione in tema di usucapione (utile per far cessare l’illecita occupazione)?

4) L’usucapione è possibile anche per le servitù di uso pubblico?

5) Quali sono gli effetti dell’usucapione nell’occupazione senza titolo?

6) Il proprietario che resta sul fondo espropriato (con decreto) può maturare l’usucapione nei confronti dell’espropriante?

PARTE VIII - Le occupazioni

1 – L’occupazione d’urgenza preordinata all’espropriazione

(art. 22-bis)

1) Quale norma disciplina l’occupazione d’urgenza?

2) Quali sono i presupposti del provvedimento d’occupazione?

3) Cosa deve contenere il provvedimento d’occupazione?

4) Va corrisposta l’indennità di occupazione?

5) Può essere corrisposto un acconto?

6) Cosa avviene se il proprietario rifiuta l’indennità d’esproprio comunicata con il decreto d’occupazione?

7) Il decreto d’occupazione deve essere sempre motivato?

2 – L’occupazione temporanea non preordinata all’espropriazione (artt. 49-50)

1) Quali norme disciplinano l’occupazione temporanea?

2) Per quali finalità è possibile l’occupazione temporanea?

3) Quali sono i presupposti dell’occupazione temporanea?

4) Quali sono le particolarità della procedura d’occupazione temporanea e strumentale?

5) Quando e come si calcola l’indennità di occupazione temporanea?

6) Sono possibili accordi con i proprietari in sostituzione del provvedimento di occupazione?

PARTE IX - La tutela giurisdizionale

1 – L’ambito della giurisdizione.

1) Qual è l’ambito della giurisdizione tra giudice amministrativo

ed ordinario in materia di espropri?

2) Quali sono i termini processuali applicabili ai ricorsi avverso gli atti del procedimento amministrativo d’espropriazione?

2 – L’opposizione alla stima amministrativa dei periti o della Commissione Provinciale Espropri; la determinazione delle indennità in assenza della stima (art. 54)

1) Quali sono le forme giudiziali e quali limiti incontra il giudice nella determinazione dell’indennità?

2) Quali sono i termini del ricorso in opposizione alla stima dell’indennità di esproprio?

3) Chi è il legittimato passivo nei giudizi di opposizione alla stima?

4) Chi è legittimato attivo al ricorso di opposizione alla stima in caso di terreni coltivati?

5) L’accettazione dell’indennità provvisoria preclude l’opposizione alla stima?

6) In caso di opposizione alla stima, l’accoglimento della domanda proposta dal soggetto espropriato cosa comporta?

7) Il giudice può diminuire l’indennità calcolata in sede amministrativa e per la quale è stata proposta l’opposizione?  

8) In caso di esproprio di un bene gravato da usufrutto, l’usufruttuario può proporre opposizione alla stima?

9) Può il giudice discostarsi dalle valutazioni del c.t.u.?

10) Si può contestare la stima compiuta in giudizio dal consulente tecnico d’ufficio?

11) Decorrono i termini per l’opposizione alla stima quando la notifica del provvedimento di determinazione dell’indennità non viene fatta nelle forme degli atti processuali civili, come preteso dalla legge?

3 – Il risarcimento del danno: giudice ordinario e giudice amministrativo (art. 2043 c.c. – art. 42-bis T.U.)

1) In quale ipotesi si parla di risarcimento nel T.U. Espropri?

2) A quale giudice spetta la competenza per le ipotesi di sconfinamento?

3) Chi è il legittimato passivo nei giudizi per risarcimento del danno?

Appendice normativa

D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 – Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità