Palermo: dimissione in blocco di 5 consiglieri dell'Ordine degli Architetti

Dopo una travagliata vicenda culminata qualche giorno fa con le dimissioni del Presidente Alfonso Porrello, l'Ordine degli Architetti di Palermo è ancora in ...

24/09/2014
Dopo una travagliata vicenda culminata qualche giorno fa con le dimissioni del Presidente Alfonso Porrello, l'Ordine degli Architetti di Palermo è ancora in piena fase di crisi strutturale ed identitaria. Lo conferma una nota, diffusa ieri, con la quale cinque (su quindici) membri del Consiglio (Monaco, Oreto, Marsiglia, Caprì e Rubino), motivano la decisione di rassegnare le proprie dimissioni.

La nota dei cinque consiglieri definisce le proprie dimissioni "Una semplice questione di dignità" ed inizia facendo riferimento alla notizia di ieri riportata sul sito web dell'Ordine degli Architetti di Palermo che comunicava l'elezione del nuovo Presidente dell'Ordine (Arch. Francesco Miceli).

I cinque consiglieri aggiungono di venire così a sapere dopo le proprie dimissioni, formalizzate nella seduta di consiglio di lunedì 22 settembre, che "Il nuovo Presidente, arch.Francesco Miceli, appena eletto ha sottolineato la gravità della situazione in cui si trova la professione dell'Architetto (...) In particolare una grande attenzione va rivolta ai giovani architetti (...) Nella stessa seduta il Consiglio (...) ha riconfermato alla carica di Segretario l'Arch. Gabriella Tumminelli e quella di Tesoriere l'Arch. Lidia Mormino, alla carica di Vice Presidente è stato eletto l'Arch. Prof. Francesco Cannone".

I cinque dimissionari (parafrasando il buon Giuseppe Tomasi di Lampedusa che in Sicilia non sbaglia mai) nell'affermare che si è cambiato tutto per non cambiare niente, aggiungono che "Il dormiente sito dell'Ordine non riporta la notizia delle dimissioni in blocco, nella stessa seduta, di cinque Consiglieri, Iano Monaco, Elio Caprì, Nunzio Marsiglia, Paolo Oreto e Claudia Rubino, esponenti della lista Ordinepuntoeacapo, fortemente critici verso l'insostenibile inerzia di una maggioranza incapace e priva di autorevolezza, che per un anno ha inutilmente occupato ogni carica esecutiva senza combinare nulla di buono. Trascorso un anno esatto dalle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell'Ordine, i dieci Consiglieri di maggioranza hanno redistribuito le cariche direttive al loro interno per affrontare quelle che, proprio a causa della loro incapacità, sono diventate vere e proprie emergenze."

I cinque dimissionari, i quali hanno preannunciato che nessuno degli altri colleghi della lista Ordinepuntoeacapo accetterà di subentrare in Consiglio, affermano di avere costantemente proposto nei dodici mesi trascorsi, inascoltati, idee e strategie per fare sentire la voce degli architetti, per porre all'attenzione generale le questioni del fare architettura, della sua qualità e della sua dignità. Ma nessuna iniziativa è riuscita di contro a portare avanti nell'anno appena trascorso la maggioranza che ha governato il Consiglio votando sempre compatta secondo una rigida logica di parte.

Questi, in sintesi, i principali rilievi critici sollevati dai cinque consiglieri dimissionari:
  • Nessun servizio, nessuna tempestiva informazione resi agli iscritti su nessuno dei mille argomenti e problemi che quotidianamente deve affrontare chi cerca di esercitare la professione di architetto.
  • Nessuna attenzione verso i giovani, gli iscritti junior e le nuove figure professionali
  • Scadente e intempestiva comunicazione con gli iscritti.
  • Trasparenza dell'attività del Consiglio tanto sbandierata in campagna elettorale quanto di fatto negata.
  • Totale assenza dalle iniziative e dal dibattito sui problemi dell'architettura e del territorio.
  • Piano dell'offerta formativa di modestissimo e imbarazzante livello.
  • Inesistenza di rapporti con le istituzioni.
  • Disorganizzazione degli uffici di segreteria.
  • Precaria situazione economico-finanziaria dell'Ordine.
  • Totale disattenzione verso i problemi posti dalla crisi generale.

I cinque dimissionari concludono la nota aggiungendo che "A seguito delle dimissioni dei cinque consiglieri di minoranza, presentate per dignità umana e professionale, e della susseguente rinuncia al subentro degli altri componenti di Ordinepuntoeacapo, il Consiglio dell'Ordine degli architetti di Palermo sarà interamente composto da candidati della lista Riprendiamoci il futuro, personalmente sponsorizzata, contro ogni norma deontologica e contro ogni eleganza istituzionale, dall'arch. Raffaello Frasca, componente del Consiglio Nazionale degli Architetti & PPC, che, non sazio dei risultati fallimentari del Consiglio eletto, con i suoi buoni uffici, nel precedente quadriennio, potrà annoverare tra i suoi meriti anche i pessimi risultati di quello attuale".

In allegato il documento integrale sottoscritto dai componenti dimissionari del Consiglio dell'Ordine degli Architetti PPC di Palermo.

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