Decreto Clima: la posizione dell'ANCE in audizione al Senato

Si è svolta il 29 ottobre 2019 l’audizione dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) presso la Commissione Territorio ed Ambiente del Senato nell’...

30/10/2019

Si è svolta il 29 ottobre 2019 l’audizione dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE) presso la Commissione Territorio ed Ambiente del Senato nell’ambito dell’esame, in prima lettura, in sede referente, del disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 14 ottobre 2019, n. 111 recante "Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell'aria e proroga del termine di cui all'articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229" (c.d. Decreto Clima).

In audizione, il Vice Presidente Edilizia e Territorio, Ing. Filippo Delle Piane, ha sottolineato l'importanza del provvedimento che rappresenta un passo per incentivare comportamenti ed azioni virtuose in materia di risparmio energetico, contenimento delle emissioni, tutela delle risorse naturali, in linea con le politiche di Green new deal annunciate nel programma di Governo. È anche stata evidenziata la mancanza di una strategia a lungo termine in grado di affrontare tali tematiche sotto i diversi profili e quindi di assicurare l’effettivo raggiungimento degli stringenti obiettivi fissati al 2030-2050.

In tal senso, l'edilizia potrebbe contribuire al raggiungimento degli obiettivi di contenimento energetico mediante la decarbonizzazione degli edifici che riduca i consumi energetici per il riscaldamento, il raffrescamento e la produzione di acqua calda sanitaria, che rappresentano il 36% circa dei consumi energetici italiani dovuti alla vetustà e obsolescenza del patrimonio edilizio esistente.

Secondo ANCE, dunque, sarebbe importante definire una strategia a lungo termine per la ristrutturazione del parco nazionale di edifici pubblici e privati, che diano luogo alla trasformazione degli edifici esistenti in Edifici a Energia quasi Zero (nZEB) e coordinarla con il “Programma strategico” previsto dal Decreto Clima. Le misure contenute nel suddetto Programma dovrebbero puntare a:

  • riordinare e stabilizzare il sistema degli incentivi per la riqualificazione energetica degli edifici;
  • adottare politiche di supporto;
  • semplificare le procedure;
  • svolgere attività di sensibilizzazione e diffusione delle buone pratiche;
  • assicurare la stabilità nel tempo delle norme evitando continue modifiche, anche con provvedimenti retroattivi, che compromettono la fiducia degli investitori.

In audizione il Vicepresidente Delle Piane ha  illustrato le priorità di azione in tema di efficienza energetica e sviluppo dell’uso delle energie rinnovabili in edilizia.

Con riguardo all’efficienza energetica le azioni da intraprendere sono:

  • -sfruttare le potenzialità delle detrazioni fiscali e dello strumento della cessione del credito. Si tratta di misure che hanno la maggiore potenzialità di successo e pertanto è necessario incrementarne l’efficacia stabilizzandole nel lungo periodo e massimizzando l’addizionalità, cioè l’attitudine ad attivare interventi che altrimenti non sarebbero realizzati;
    • incrementare l’utilizzo del Conto Termico. Serve una semplificazione dell’accesso al meccanismo da parte della P.A. e nel caso lo si volesse specializzare in ambito non residenziale, sia pubblico che privato, bisogna prevedere meccanismi che evitino che il finanziamento di tali investimenti ricada a carico della bolletta del gas per tutti i cittadini, limitando quindi l’incremento tariffario al settore che beneficia degli incentivi;
  • -semplificare l’accesso ai Certificati Bianchi. Si potrebbero ulteriormente specializzare per la realizzazione di edifici nZEB che sono caratterizzati da performance energetiche estremamente elevate. Inoltre si potrebbe prevedere un aggiornamento e potenziamento del meccanismo e semplificarne l’accesso nonché l’ottimizzazione delle metodologie di quantificazione e riconoscimento del risparmio energetico in edilizia, oggi legate a criteri di calcolo che non sempre rispecchiano la vita utile degli interventi considerati;
    • attivare effettivamente il Fondo nazionale per l’efficienza energetica. Le garanzie e i finanziamenti che il Fondo potrà erogare consentirebbero alle PMI e alla P.A. di accedere al credito a costi ridotti, contribuendo in maniera determinante ad incentivare interventi più complessi di riqualificazione energetica degli edifici. E’ necessario quindi incrementare la dotazione finanziaria del Fondo orientandola verso la promozione di interventi nel settore civile (sia residenziale che terziario), allargando la platea dei beneficiari, comprendendo tutti quei soggetti che vorranno operare sul mercato del retrofitting energetico, come le  imprese di costruzioni. Tale rifinanziamento potrebbe avvenire attraverso l’utilizzo del Fondi Strutturali 2021-2027. Occorre, inoltre, ridurre i requisiti, ad oggi molto selettivi, per accedere ai finanziamenti ed alle garanzie e non limitare i costi agevolabili ai soli costi di investimento supplementari che consentono di realizzare extralivelli di efficientamento.

Sempre nell’ambito dell’efficienza energetica, ulteriori misure che sarebbe importante adottare sono:

  • creare un Fondo di Garanzia per i prestiti erogati alle famiglie per interventi di efficientamento energetico, istituendo una sezione speciale all’interno del Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa;
  • ampliare l’obbligo di riqualificazione a tutti gli edifici pubblici, che ad oggi è previsto per le sole proprietà del governo centrale, estendendo la quota del 3% della superficie coperta utile totale degli edifici riscaldati e/o raffreddati soggetta all’obbligo annuale di ristrutturazione a tutti gli immobili della P.A., compresa l’edilizia residenziale pubblica;
  • stimolare la riqualificazione energetica nel settore privato rendendo più incisivi gli incentivi per gli interventi sugli interi edifici rispetto agli interventi sui singoli elementi e stabilire nel medio periodo criteri di efficientamento obbligatorio, partendo dalla riqualificazione degli edifici più energivori;
  • riqualificare le città attraverso gli interventi sul costruito, privilegiando una molteplicità di percorsi: l’efficienza energetica degli edifici, l’accessibilità al bene casa, sistemi di trasporto più sostenibili, il miglioramento della vivibilità, un recupero di qualità e di funzionalità dell’edificato, la valorizzazione del patrimonio storico-culturale ecc..
  • Con riferimento allo sviluppo dell’uso delle energie rinnovabili in edilizia il Vicepresidente ha, in particolare, evidenziato che per le rinnovabili elettriche serve passare a politiche che facilitino gli investimenti e semplifichino le procedure autorizzative. Occorre, inoltre, facilitare il ricorso al teleriscaldamento/teleraffreddamento, già indicato dal Dlgs 102/2014 come un importante strumento di promozione dell’efficienza per il riscaldamento e raffrescamento nella fornitura di energia.

In allegato il Documento con il dettaglio della posizione ANCE sul provvedimento consegnato agli atti delle Commissioni.

A cura di Redazione LavoriPubblici.it

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