Cocontest: chi ha mortificato le professioni tecniche?

Un mio articolo di qualche settimana fa ha scatenato una serie incontrollata di eventi e commenti che mi ha lasciato riflettere su alcuni punti che riguardan...

01/06/2015
Un mio articolo di qualche settimana fa ha scatenato una serie incontrollata di eventi e commenti che mi ha lasciato riflettere su alcuni punti che riguardano le professioni tecniche, tra cui il loro passato, presente e futuro.
Sto parlando, naturalmente, di Cocontest e della scelta di promuovere un servizio certamente innovativo attraverso una discutibile campagna di comunicazione che ha generato l'irritazione delle professioni tecniche e l'intervento del Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. con una segnalazione all'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e una interrogazione parlamentare, a firma dell'on. arch. Serena Pellegrino che, in realtà, in un confronto con uno dei fondatori di Cocontest non ha dimostrato tanta preparazione e conoscenza dei fatti.

Nonostante io stesso sia stato uno dei maggiori critici, non ho potuto fare a meno di rilevare il grande interesse che ha suscitato Cocontest e l'"accanimento social" che ha generato, e questo mi ha fatto riflettere su quanto "miserrima" sia diventata la professione dei tecnici pronti a sbranarsi l'un l'altro per un tozzo di pane, a sbraitare e distruggere il lavoro di un gruppo di giovani che di sbagliato hanno solo la giovane età che li ha portati a compiere ingenuità macroscopiche, ma assolutamente dormienti ogni qual volta si parla di questioni e problemi "reali" che hanno davvero a che fare con la professione che esercitano.

La stessa segnalazione del CNAPPC (precisa, puntuale e forte nei toni), benché sia stata accolta positivamente da tutti (me compreso) ha, in realtà, dimostrato ancora una volta come in Italia si è sempre pronti a montare guerra contro i piccoli e si preferisce fare silenzio quando si parla di problemi più gravi e impellenti.

Non volendo addentrarmi nuovamente nei meandri della piattaforma Cocontest, nella loro campagna pubblicitaria e nelle violente reazioni dei professionisti dell'area tecnica (da cui mi dissocio categoricamente), mi chiedo solo: dov'erano i professionisti quando il Governo eliminava le tariffe e ogni loro riferimento, e quando i Consigli Nazionali recepivano il DPR n. 137/2012 prevedendo la formazione continua e l'assicurazione obbligatoria?
Tutti stiamo andando contro 3 brillanti ragazzi di 28 anni, ma dimentichiamo che nel 2006 a Roma per protestare contro il decreto Bersani non c'era assolutamente nessuno. E' facile criticare comodamente da una poltrona.

Dunque mi chiedo e vi chiedo: è davvero Cocontest la causa dei problemi dell'area tecnica?
Personalmente, credo che tutti dovremmo fare un esame di coscienza, capire cosa è stato fatto nel recente passato, cosa stiamo facendo oggi e dove pensiamo di voler arrivare senza una bussola che regoli il nostro cammino.

A cura di Gianluca Oreto
   
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