Scuole bocciate in sicurezza: solo una su cinque arriva alla sufficienza

Aule malmesse, frequenti cadute di intonaco, finestre rotte, muri imbrattati, palestre malandate, sporcizia e sovraffollamento. Certificazioni sempre assenti...

24/09/2010
Aule malmesse, frequenti cadute di intonaco, finestre rotte, muri imbrattati, palestre malandate, sporcizia e sovraffollamento. Certificazioni sempre assenti all'appello, mentre aumentano gli incidenti, gli episodi di bullismo e di vandalismo. La scuola italiana è un gigante dai piedi d'argilla, con una situazione sempre più critica sul fronte della sicurezza.

Il quadro emerge dall'VIII Rapporto Sicurezza, qualità e comfort a scuola presentato il 16 settembre 2010 a Roma da Cittadinanzattiva. L'indagine ha preso in esame un campione di 82 edifici scolastici di ogni ordine e grado (dall'infanzia alla secondaria di II grado) appartenenti a 11 province di otto regioni: Piemonte, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Campania, Calabria e Sicilia. Sul totale emerge che il 16% delle scuole è messo davvero male, mentre soltanto una scuola su cinque, riesce a "strappare" la sufficienza. Una promozione che arriva però a fatica, spesso solo grazie all'impegno per migliorare aspetti legati alla qualità e al comfort.

"In sicurezza, riteniamo che non sia tollerabile strappare la sufficienza. Nessuno, infatti, salirebbe su un aereo ipertecnologico ma rattoppato. Eppure per le scuole accade", dice Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale del settore Scuola di Cittadinanzattiva.

In aumento all'interno delle scuole anche gli incidenti per gli studenti. Secondo i dati forniti dall'INAIL sulle denunce sono stati in totale 93.328 quelli registrati nel 2009 mentre erano 92.060 nell'anno precedente. La maggior parte degli infortuni si sono verificati al Nord (52.274), segue il Sud con 18.065 denunce, il Centro con 15.686 e le isole con 7.303. A rischiare di più sono gli alunni maschi, che hanno subito in totale 53.545 incidenti, rispetto alle femmine con 39.783 casi.

Per far fronte a questa situazione l'INAIL ha iniziato da tempo a investire nella prevenzione. "La legge finanziaria del 2007 ha previsto uno stanziamento iniziale di cento milioni per il triennio, per mettere in sicurezza gli edifici", ha ricordato Claudio Mercuri della direzione centrale Prevenzione. "Sono stati fatti due bandi, uno nel 2007 e uno nel 2008 e quest'anno è stato previsto un incremento di 70 milioni. Per ora gli interventi hanno riguardato 605 scuole su tutto il territorio nazionale. L'esito della sperimentazione è stato positivo, e se ci fosse l'intenzione di portare avanti il progetto noi abbiamo le strutture per farlo". Sempre sul fronte della prevenzione, Gianni Bocchieri del ministero dell'Istruzione ha annunciato che proprio oggi si è insediata la cabina di regia prevista dalla Carta di intenti sottoscritta da INAIL, dal ministero dell'Istruzione e da quello del Welfare.

Il rapporto di Cittadinanzattiva sottolinea poi che anche per quanto riguarda le certificazioni di agibilità statica, la situazione è grave. Poco più di una scuola su tre (37%) tra quelle monitorate la possiede. Un dato particolarmente allarmante considerato che più della metà delle scuole esaminate (55%) si trova in una zona a rischio sismico. La percentuale si abbassa poi per quanto riguarda la certificazione igienico-sanitaria, presente solo nel 25% dei casi (una scuola su quattro). Quella inerente alla prevenzione di incendi, invece, è presente solo nel 31% degli edifici.

Dall'indagine emerge inoltre che il 15% delle scuole presenta crepe sulla facciata esterna e all'interno dell'edificio. I distacchi di intonaco interessano gran parte dei locali: sono stati rinvenuti nel 29% dei corridoi, nel 23% dei laboratori, nel 21% dei bagni e nel 20% delle aule. Il motivo di tanta fatiscenza non è legato soltanto al fatto che si tratta di edifici vecchi (il 67% del campione e stato costruito prima del 1974, il dato nazionale e del 55%), ma innanzitutto nella mancanza di manutenzione. Il 28% delle scuole denota deficit manutentivi e la necessità di interventi ordinari (88% dei casi) e straordinari (46%).

Fonte: INAIL
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