Sicurezza lavoro, Dlgs 81/2008 contestato dall'Unione Europea

Normativa italiana sulla sicurezza sotto accusa dall'Unione Europea. Con una lettera inviata da Bruxelles, l'UE ha aperto una procedura d'infrazione mettendo...

19/10/2011
Normativa italiana sulla sicurezza sotto accusa dall'Unione Europea. Con una lettera inviata da Bruxelles, l'UE ha aperto una procedura d'infrazione mettendo in mora l'Italia per quanto concerne in particolare le norme contenute nel Decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106 correttivo del Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81.

La procedura è stata aperta dopo che la denuncia di un operaio che ha evidenziato delle non conformità della normativa italiana sulla sicurezza rispetto ai principi contenuti nella direttiva 89/391/CEE. In particolare, le norme contestate riguardano:
  • la "deresponsabilizzazione del datore di lavoro in caso di delega e subdelega";
  • la posticipazione dell'obbligo di valutazione del rischio di stress lavoro correlato;
  • la violazione dell'obbligo di redazione del DVR per le imprese con meno di 10 dipendenti.

A questo punto, l'Italia avrà due mesi di tempo per rispondere all'UE ma nel frattempo il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha costituito presso la Direzione generale per l'attività ispettiva la Commissione per gli interpelli previsti dall'art. 12 del D.Lgs n. 81/2008. In particolare, la Commissione dovrà rispondere ai quesiti di ordine generale sull'applicazione della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro che potranno essere posti solo per via elettronica (all'indirizzo di posta elettronica appositamente instituito "interpellosicurezza@lavoro.gov.it") dagli organismi associativi a rilevanza nazionale degli enti territoriali e gli enti pubblici nazionali, nonché dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale e dai consigli nazionali degli ordini o collegi professionali.

Le istanze di interpello trasmesse da soggetti non appartenenti alle categorie indicate o privi dei requisiti di generalità non potranno essere istruite. Non saranno pertanto istruiti i quesiti trasmessi, ad esempio, da studi professionali, associazioni territoriali dei lavoratori o dei datori di lavoro, Regioni, Province e Comuni.
Le indicazioni fornite nelle risposte ai quesiti costituiscono criteri interpretativi e direttivi per l'esercizio delle attività di vigilanza. Prima di inoltrare l'istanza si prega di verificare:
  • che il quesito, concernente l'interpretazione della normativa in materia di salute e sicurezza del lavoro sia di carattere generale e non attenga a problematiche aziendali specifiche;
  • che il soggetto firmatario rientri nelle categorie indicate.

Tutti gli interpelli saranno pubblicati nell'apposita sezione "Interpello Sicurezza" del sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
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