Tracciabilità dei pagamenti: Per l'Authority le imprese chiedono troppo

Lo scorso 30 Settembre si è tenuto a Roma un Convegno dal titolo "Le nuove norme antimafia: un'entrata in vigore tra luci e ombre" promosso dall'IGI (Istitut...

05/10/2010
Lo scorso 30 Settembre si è tenuto a Roma un Convegno dal titolo "Le nuove norme antimafia: un'entrata in vigore tra luci e ombre" promosso dall'IGI (Istituto Grandi Infrastrutture).
Ricordiamo che la legge n. 136/2010 rappresenta un passaggio importante verso un assetto definitivo della normativa antimafia e che la sua entrata in vigore ha avuto un effetto dirompente sul sistema degli appalti, a causa della mancata disciplina del regime transitorio.

All'apertura dei lavori del Presidente dell'Igi Giuseppe Zamberletti che nel suo intervento ha stimato la dimensione del problema precisando: "Ci saranno da adeguare 500mila contratti solo per i lavori pubblici, circa il doppio se si contano anche servizi e forniture. L'Igi calcola che al momento ci sono circa 50mila appalti in esecuzione per ognuno dei quali si può immaginare una filiera di dieci tra subappaltatori e fornitori", hanno fatto seguito alcune relazioni tra le quali quella del Presidente dell'Autorità per la vigilanza dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture Giuseppe Brienza che ha spiegato i motivi per cui l'Autorità da lui presieduta non ha emanato le Linee guida per la tracciabilità dei pagamenti che erano attese per lo scorso 20 settembre e delle quali nella presente notizia è allegata una bozza di determina circolata qualche giorno addietro.

Il Presidente Brienza, nella sua relazione, ha osservato che "a venti giorni dall'entrata in vigore della legge (7 settembre 2010) mancano ancora le istruzioni operative e le grandi stazioni appaltanti hanno sospeso i pagamenti in attesa di capire se la tracciabilità valga anche per i contratti già firmati" ed ha giustificato il ritardo nell'emanazione delle linee guida dichiarando "L'Autorità non può che aspettare il Governo, nonostante le imprese mi chiedano, oggi, di fare uscire le Linee Guida: se avessero appoggiato il varo delle Linee quindici giorni fa, senza chiedere una sospensione, forse avrebbero avuto comunque qualche elemento in più da utilizzare".

E' chiaro, dunque, che le linee guida non saranno emanate se non dopo che il Governo avrà studiato una norma transitoria che, pur riconoscendo l'obbligo della tracciabilità anche sui vecchi contratti, sospenda l'applicazione dell’articolo 3 della legge n. 136/2010 per 180 giorni in attesa di un regolamento attuativo.

A cura di Paolo Oreto
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