Bonus acqua potabile: proroga a tutto il 2023

Estesa l’agevolazione anche all’anno prossimo, anche se con un budget ridotto

di Redazione tecnica - 24/03/2022

Con la legge di Bilancio 2022, il Bonus Acqua Potabile è stato esteso anche al 2023, garantendo per un altro anno la possibilità di richiedere l'agevolazione fiscale per l'acquisto di dispositivi finalizzati a razionalizzare l’uso dell’acqua e a ridurre il consumo di contenitori di plastica per acque destinate a uso potabile.

Bonus Acqua Potabile confermato anche nel 2023 

In particolare, con l'art. 1, comma 713 della legge n. 234/2021, sono stati modificati i commi 1087 e 1088 dell'art. 1 della legge n. 178/2020 (Legge di Bilancio 2021), prorogando al 31 dicembre 2023 il termine per richiedere il bonus e stanziando ulteriori 1,5 milioni di euro per la misura.

Ricordiamo che il bonus Acqua Potabile, introdotto appunto dalla legge di bilancio 2021 è l’agevolazione dedicata a chi acquista e installa dispositivi finalizzati a migliorare la qualità dell’acqua potabile corrente, contribuendo a diminuire il consumo delle bottiglie di plastica.

Cos'è il Bonus Acqua Potabile

Il Bonus Acqua Potabile consiste in un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2023 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare E290, finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque destinate al consumo umano erogate da acquedotti.

Come spiega il Fisco, considerata la limitazione delle risorse economiche messe a disposizione, l’Agenzia delle Entrate, con apposito provvedimento, renderà nota per ciascun anno la misura percentuale del credito d’imposta effettivamente spettante, che dipenderà, quindi, dal totale delle richieste presentate.

L’importo massimo delle spese su cui calcolare l’agevolazione è fissato a:

  • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche;
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

Tra i beneficiari dell’agevolazione rientrano: persone fisiche; esercenti attività d’impresa, arti e professioni; Enc (anche del Terzo settore) e gli enti religiosi civilmente riconosciuti, che sostengono le spese su immobili posseduti o detenuti in base a un titolo idoneo.

Come richiedere il bonus acqua potabile

Con l’introduzione del comma 713 all’art. 1 della Legge di Bilancio 2022 sono cambiate alcune condizioni per l'accesso. Mentre fino al 2022 è stato previsto un fondo di 5 milioni di euro per ciascun anno di validità dell’agevolazione, per il 2023 le risorse disponibili saranno pari a 1,5 milioni di euro.

Per presentare la richiesta, i contribuenti devono comunicare l’importo della spesa sostenuta e agevolabile, utilizzando il modello “Comunicazione delle spese per il miglioramento dell’acqua potabile”, inoltrandolo per via telematica dall’1 al 28 febbraio dell’anno successivo a quello di sostenimento delle spese agevolabili.

Ciò significa che a febbraio 2022 sono state inoltrate le richieste per le spese sostenute nel 2021, mentre quelle per l’anno in corso dovranno essere trasmesse tra il 1° febbraio e il 28 febbraio 2023.

L’importo delle spese sostenute deve essere documentato da una fattura elettronica o un documento commerciale in cui sia riportato il codice fiscale del soggetto che richiede il credito. Il pagamento va effettuato con bonifico bancario o postale o con pagamenti elettronici che permettono la tracciabilità dell’acquisto effettuato.

Infine, le informazioni sugli interventi andranno trasmesse in via telematica all’Enea, ai sensi dell’art. 1, comma 1089 della legge n. 178/2020.

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