Centrale unica committenza: Senza il rinvio la paralisi delle opere pubbliche

L'art. 23, 4° comma, decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201 convertito dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214 ha aggiunto all'art. 33 del Dlgs. n. 163/2006 il com...

05/04/2013
L'art. 23, 4° comma, decreto-legge 6 dicembre 2011 n. 201 convertito dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214 ha aggiunto all'art. 33 del Dlgs. n. 163/2006 il comma 3 bis, con cui "I Comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti ricadenti nel territorio di ciascuna Provincia affidano obbligatoriamente ad un'unica centrale di committenza l'acquisizione di lavori, servizi e forniture nell'ambito delle unioni dei comuni, di cui all'art. 32 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000 n. 267, ove esistenti, ovvero costituendo un apposito accordo consortile tra i comuni medesimi e avvalendosi dei competenti uffici".
I Comuni al di sotto dei 5.000 abitanti non possono più bandire gare a partire dal 31.3.2013 (come previsto dall'art. 23, 5° comma, d.l. 29 dicembre 2011, n. 2011 convertito dalla legge 22 dicembre 2011 n. 214, con proroga di 12 mesi introdotta dall'art. 29, comma 11ter del decreto-legge 29 dicembre 2011 n. 216 convertito dalla legge 24 febbraio 2012 n. 14).

Ma i Presidenti di Anci e Ance, Graziano Delrio e Paolo Buzzetti in una lettera inviata al Presidente del Consiglio Mario Monti precisano che "La previsione della costituzione obbligatoria - entro il 31 marzo 2013 - della Centrale unica di committenza per l'acquisizione di lavori, servizi e forniture - prevista per i Comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti, rischia di determinare un ulteriore elemento di incertezza e di blocco degli investimenti locali".
Il Presidente dell'Ance Buzzetti sottolinea, poi, che "Le difficoltà nell'attuazione della Centrale unica di Committenza stanno provocando notevoli disagi alle imprese operanti nei territori dei piccoli Comuni che amministrano il 54% del territorio nazionale".

Per questi motivi Anci e Ance hanno chiesto all'esecutivo ed al Parlamento di adottare un provvedimento urgente per differire l'obbligo della Centrale unica di Committenza almeno al 31 dicembre 2013, in allineamento con la definizione delle gestioni associate obbligatorie delle funzioni fondamentali, oltre a sollecitare ogni possibile chiarimento rispetto alle corrette modalità attuative di tale obbligo.
Ed il Coordinatore nazionale Anci piccoli Comuni, Mauro Guerra aggiunge che "Migliaia di piccoli Comuni,pur nella difficoltà del quadro attuale, si stanno adoperando per cercare di adempiere entro la fine del 2013 al complesso degli obblighi di gestione associata delle funzioni fondamentali in Unione o convenzione, dovendo inoltre prevedere l'affidamento obbligatorio ad un'unica Centrale di Committenza" e conclude precisando che "E' evidente l'irrazionale difformità dei termini previsti per entrambi gli adempimenti con l'aggravio della previsione della Centrale unica di Committenza associata prima ancora che i piccoli Comuni abbiano definito i loro nuovi assetti di cooperazione intercomunale".

A cura di Gabriele Bivona
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