Fraccaro: 'Basta all’ennesima picconata contro il superbonus'

25/01/2022

Continua la bagarre sulle modifiche al regime di cessione del credito previsto per il superbonus e gli altri bonus edilizi. Modifiche che non piacciono a nessuno soprattutto perché arrivano a ridosso delle misure antifrode già previste dal D.L. n. 157/2021 e della Legge n. 234/2021.

Insieme a professionisti, costruttori, fondazioni e associazioni di categoria, arriva il commento di colui il quale è considerato il padre fondatore del superbonus, Riccardo Fraccaro.

Superbonus e cessione del credito: il commento di Riccardo Fraccaro

"Negli scorsi giorni - rileva il deputato del M5S - il Governo ha presentato all’intento del nuovo dl sostegni una serie di norme che vanno a limitare la cedibilità dei crediti fiscali legati alle ristrutturazioni edilizie (fra cui appunto il superbonus). Con le nuove regole l’impresa che applica lo sconto in fattura o il soggetto che esegue i lavori potranno cedere il credito d’imposta così maturato una sola volta".

"Questo, va da sé, a livello complessivo riduce considerevolmente la platea disponibile dei cessionari e quindi riduce il potenziale della misura stessa. Ma non si tratta del problema maggiore - afferma Fraccaro - l’ennesima modifica del quadro normativo di riferimento (anche questa in senso restrittivo dopo che già il dl anti-frodi era intervenuto a fine 2021) genera caos, incertezza e da ultimo blocca l’intera filiera. Le banche prendono tempo, CDP è ferma, Poste sta valutando il nuovo quadro e così le imprese fermano o posticipano gli interventi, i cantieri si bloccano, gli imprenditori non sanno come pagare dipendenti e fornitori. Lo spettro del fallimento per migliaia di imprese si fa reale".

"Insomma - conclude il deputato a 5 stelle - il Governo in questo caso sembra agire per frenare la crescita, spinta quest’anno in larga parte proprio dagli investimenti nel settore edilizio. Con questo non voglio ignorare il problema delle eventuali frodi, che poi sembrano per lo più riguardare crediti fiscali diversi dal superbonus, ma di certo il metodo per intervenire su questo versante non può essere la produzione di un decreto dietro l’altro ogni mese; peraltro senza coinvolgere le forze politiche e le associazioni di categoria, facendo così piombare gli operatori nell’incertezza assoluta dall’oggi al domani".

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