Superbonus 110%: sarà rifinanziato?

16/06/2022

Mesi bollenti sono trascorsi e mesi altrettanto caldi sono previsti all'orizzonte. Il tema è il superbonus 110% che da quando è nato ha già prodotto 33,7 miliardi di detrazioni previste a fine lavori (dati che riguardano il solo ecobonus 110%), troppi per qualcuno visto che lo stanziamento previsto per il biennio 2022-2023 è di 33,8 miliardi di euro.

Superbonus 110%: finito lo stanziamento che succede?

È così che tra contribuenti, imprese e professionisti scatta naturale la domanda su cosa accade ai crediti maturati in assenza di copertura finanziaria da parte del Bilancio dello Stato. Le risposte sono molteplici ma potrebbero anche essere superate nel caso in cui il Parlamento decidesse di rifinanziare subito la misura fiscale.

Ed è l'ipotesi avanzata da Gianmauro Dell'Olio, Portavoce del M5S al Senato e membro delle Commissioni Bilancio, Inchiesta sulle Banche e Semplificazione che afferma "È paradossale che la misura che più di ogni altra sta contribuendo a risollevare il Paese dalla crisi dovuta alla pandemia ogni giorno subisca attacchi strumentali".

Affermazioni che probabilmente fanno riferimento alle dichiarazioni del Premier Draghi e del Ministro Franco, molto lontane dalla possibilità di riaprire questa misura, o al servizio di Report che ha fatto molto rumore tra gli addetti ai lavori.

Altra problematica di cui si parla negli ultimi giorni è la possibilità di raggiungere in anticipo gli stanziamenti previsti per il Superbonus. Ma, secondo il senatore Dell'Olio, questa sarebbe solo una nuova maniera di attaccare la detrazione. "Oggi l’ennesimo allarme relativo al Superbonus riguarda il costo di 33 miliardi di euro raggiunto dalla misura in anticipo sui tempi. Anche questo ennesimo tentativo di attaccare il Superbonus è destinato a scoppiare come una bolla di sapone".

I finanziamenti per il 2023-2025

"Per prima cosa - conferma Dell'Olio - l'agevolazione verrà senza ombra di dubbio rifinanziata per il 2023 e gli anni seguenti, perché non è una misura 'chiusa' che possa fermarsi come se niente fosse. In secondo luogo è perfettamente inutile puntare l'indice sui costi per 33 miliardi, che in realtà sono investimenti, senza dire mai quanto il Superbonus faccia incassare allo Stato in termini di maggiori imposte dirette e indirette, in termini di emersione del lavoro nero, di aumento del valore degli immobili, in termini di valore economico dei risparmi energetici conseguiti, in termini di acquisti collaterali innescati dal Superbonus e in termini di lavoro creato nell'edilizia e connessi consumi delle famiglie".

"Il Superbonus deve continuare a vivere - conclude il senatore a 5 stelle - con i suoi effetti irrinunciabili sull'economia, ripristinando una generalizzata circolazione dei crediti fiscali, come indicato dal Movimento 5 Stelle in diversi emendamenti al decreto Aiuti e come da ultimo è stato chiesto oggi dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, con una lettera, al Presidente del Consiglio Draghi e al Ministro dell'Economia Franco, che non possiamo che condividere!".

© Riproduzione riservata