Sblocco crediti edilizi: una soluzione nel Decreto Semplificazioni fiscali?

27/07/2022

Com'è noto, sta proseguendo al Senato la discussione per l'approvazione della legge di conversione del Decreto Legge 21 giugno 2022, n. 73 (Decreto Semplificazioni-fiscali), sul quale si sta provando ad inserire una norma per lo sblocco dei crediti edilizi comunicati all'Agenzia delle Entrate prima dell'1 maggio 2022.

Le semplificazioni del Decreto Aiuti e lo spazio per intervenire ancora

Le disposizioni previste dalla recente legge di conversione del Decreto Legge n. 50/2022 (Decreto Aiuti) non possono essere applicate ai crediti inseriti sulla piattaforma cessioni del Fisco fino al 30 aprile 2022 e per i quali restano in vigore i precedenti regimi temporali.

Si è parlato di questa criticità il 25 luglio 2022 durante la discussione in Assemblea alla Camera sulle linee generali della legge di conversione del Decreto Semplificazioni fiscali. Pochissimi spazi alle modifiche del Parlamento che, nonostante il Decreto Legge debba essere convertito entro il 20 agosto 2022 (quindi il tempo ci sarebbe pure), non avrà la possibilità di incidere più di tanto come confermato dal relatore per la VI Commissione (Finanze), Gian Mario Fragomeli, che ha affermato "Il decreto n. 73 del 2022, comunemente definito “decreto Semplificazioni”, era atteso, molto importante, sia per la sua caratura fiscale, sia, più in particolare, per gli interventi di semplificazione che questo Paese da molto tempo aspettava. Lo esaminiamo oggi, ma lo scioglimento delle Camere, oggettivamente, non ci permetterà di approfondire temi che la Camera avrebbe voluto affrontare. Noi avevamo in discussione ben 900 emendamenti e c'era la disponibilità ad affrontarne almeno 400 in modo approfondito. Quindi, è chiaro che, con riferimento a molte delle questioni sollevate - richiamo, in particolare, il tema delle associazioni di categoria e dei sindacati che volevano in parte correggere e migliorare questo decreto - non si potranno apportare modifiche, perché non ci sarà lo spazio emendativo possibile".

Fragomeli ha concluso il suo intervento sperando che "la discussione possa proseguire, seppur con i limiti che abbiamo dell'Aula e del Comitato dei nove, perché altre piccole questioni, che qui mi riservo solo di accennare, possano essere risolte". Tra queste non poteva mancare il problema del blocco delle cessioni "Una questione importante - afferma Fragomeli - che, in qualche modo, ha uno strascico rispetto al “decreto Aiuti”, che conosciamo bene, è quella legata ai cassetti fiscali del superbonus, e, quindi, alla difficoltà di molte imprese di accedere al credito, perché hanno questi cassetti pieni e rischiano, oggettivamente, di fallire. E, quindi, spero che la discussione, seppur limitata, che faremo permetta di risolvere queste problematiche".

Soluzione in un Decreto Aiuti-bis?

Sulle possibilità di intervenire con un prossimo provvedimento d'urgenza si è espresso Gianpaolo Cassese (IPF) secondo il quale "il “decreto Aiuti-bis” potrebbe stanziare molte risorse in meno di quelle che avrebbe potuto recuperare con un Governo pienamente legittimato e sarà molto più difficile trovare la quadra per destinare quelle risorse, finendo probabilmente per limitarsi a prorogare le misure già in campo. Rischiamo di non poter rinnovare gli sconti sul carburante e anche l'intervento per sbloccare i crediti legati ai bonus edilizi diventa più complicato, con la prospettiva - ci ha spiegato ancora il quotidiano economico - che la Nota di aggiornamento al DEF e il programma di bilancio da inviare a Bruxelles a metà ottobre si debbano limitare a certificare l'esistente, senza costruire gli spazi fiscali per nuovi interventi".

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