Superbonus: basta propaganda!

02/03/2023

Quando l'argomento riguarda il superbonus e il meccanismo di cessione dei crediti, la parola degli ultimi mesi è stata "propaganda", da una parte o dall'altra.

Superbonus SI, Superbonus NO

Da una parte gli estremi sostenitori del superbonus come unico strumento di riqualificazione dei territori (senza prendere in considerazione le numerose falle di una detrazione ottima come idea ma pessima nella sua attuazione), dall'altra i terroristi del buco di bilancio e dei 2.000 euro di costo per ogni singolo cittadino italiano.

Nessuno che avesse avuto voglia di sedere attorno ad un tavolo per evidenziare punti di forza e di debolezza di due misure (superbonus e cessione del credito) nate nel peggiore dei modi, ovvero con uno strumento normativo emergenziale (il Decreto Legge) che nel corso del tempo ha subito 24 correttivi che ne hanno stravolto completamente l'idea iniziale.

Gli effetti sul PIL

Adesso, dopo la riclassificazione dei crediti operata da ISTAT, l'argomento all'ordine del giorno è l'effetto sul PIL, sul deficit e sul loro rapporto, alla luce della necessità di contabilizzare i crediti maturati negli anni 2020, 2021 e 2022, nello stesso momento in cui viene maturato il diritto alla detrazione.

Una necessità che ha portato ISTAT a rivedere le stime al ribasso, cambiando il rapporto "deficit/PIL" per gli anni 2020 e 2021 che diminuisce rispettivamente a -0,2 e -1,8 punti percentuali. Intatto, invece, il valore aggiunto complessivo che nel 2022 è aumentato del 3,9%, mentre nel 2021 aveva registrato una crescita del 6,8%. Numeri sostenuti soprattutto dal comparto delle costruzioni che dal 2018 al 2022 ha fatto registrare i seguenti aumenti:

Valore produzione
Dati ISTAT

 

Il commento di Giuseppe Conte (M5S)

Di seguito il commento del leader del M5S, Giuseppe Conte, che ha definito le discussioni dell'ultimo periodo come "becera propaganda del Governo e della maggioranza".

Secondo Conte "Non c'è nessun buco di bilancio, nessuna bolla, nessun debito aggiuntivo. Anzi, è vero l'esatto contrario: grazie alle politiche espansive che abbiamo messo in campo nel 2020, tra cui il Superbonus e la cessione dei crediti d'imposta, il Pil 2021 risulta cresciuto addirittura del 7% e il debito pubblico sta diminuendo più velocemente del previsto, proprio grazie alla crescita del Pil. Ce lo dice oggi l'Istat, spazzando via le falsità messe in circolo in questi giorni".

Di seguito i punti evidenziati dal leader stellato.

  1. L'intervento dell'Istituto di statistica produce un incremento del deficit 2021 (dal 7,2 al 9%) e 2022 (dal 5,6 all'8%), in conseguenza di nuove regole contabili fissate solo adesso da Eurostat. Regole che non c'erano nel 2020 e negli anni a seguire, durante i quali peraltro era sospeso il Patto di stabilità e crescita. All'epoca il nostro Governo ha rispettato alla lettera ogni regola contabile vigente. Tutti i nostri documenti di finanza pubblica sono stati approvati dall'Europa, quella stessa Europa che ha elogiato più volte il Superbonus.
  2. L'impatto sul deficit 2021 e 2022, come risultato di queste nuove regole contabili, non rappresenta un maggior deficit, ma solo una sua diversa distribuzione: impatto anticipato, rispetto a una distribuzione nel tempo. Anzi, il fatto che l'incremento abbia riguardato gli anni pregressi fa sì che adesso per gli anni futuri si sia liberato spazio fiscale. Così il Governo Meloni, grazie alla nostra eredità, magari troverà un po' di quel coraggio che finora gli è drammaticamente mancato in politica economica.
  3. La balla del debito sulle spalle di ogni italiano viene definitivamente spazzata via. Anzi, il debito del 2022 scende ancora più velocemente, dal 145,7% precedentemente previsto al 144,7%. Grazie alle nostre coraggiose politiche di investimento, il debito pubblico è dato in discesa dal 155% del 2020 al 144,7% del 2022, con una diminuzione di più di 10 punti. E' la dimostrazione di quello che abbiamo sempre professato: il debito scende non a colpi di avanzo primario, non a colpi dell'austerità oggi riesumata dal premier Meloni e dal ministro Giorgetti, ma favorendo la crescita del Pil.
  4. E a proposito di crescita del Pil, l'Istat rivede ulteriormente al rialzo la crescita del 2021, dal +6,7 al +7%. Numeri prodotti dalle nostre politiche del 2020, inimmaginabili per l'Italia fino a qualche anno fa.
  5. La cessione dei crediti d'imposta, legati al Superbonus e ai bonus edilizi, è stato un volano formidabile per la crescita economica, +10,7% in due anni. Di più, perché Istat ed Eurostat hanno certificato che la cessione plurima dei crediti fiscali è un meccanismo economico del tutto lecito e perfettamente utilizzabile. Altro che moneta parallela o altre amenità.
  6. Il contributo dell'edilizia alla crescita è stato decisivo. L'Istat ci dice che nel 2022 il valore aggiunto complessivo è aumentato del 3,9%, trainato dal +10,2% delle costruzioni.
  7. Adesso il Governo sarà costretto a fare l'ennesima retromarcia, recuperando il meccanismo dello sconto in fattura e della cessione dei crediti a partire dalle categorie più fragili, incredibilmente estromesse dalla possibilità di intervenire sulle proprie abitazioni, e dalla tipologia di intervento, con particolare attenzione alla messa in sicurezza e all'efficientamento energetico.
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